Cristian Martinelli, la vittima della brutale aggressione
Si allarga il numero degli indagati per la morte di Cristian Martinelli, il 34enne di Morano Po morto in ospedale due giorni dopo aver subito un pestaggio alla stazione ferroviaria di Casale Monferrato. Al 20enne moldavo Nicolae Capstrimb, in carcere in custodia cautelare con l'accusa di omicidio preterintenzionale, si aggiungono altre due persone, di cui una donna. Avrebbero partecipato attivamente al brutale pestaggio. Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Alessandria e della Compagnia di Casale, coordinate dalla procura di Vercelli, proseguono a ritmo serrato per stringere il cerchio su tutti i responsabili di un'aggressione che sembra non avere un movente sensato. "Non si può morire per un paio di occhiali da sole da 380 euro", continua a ripetere Marinella Pasini, la mamma di Cristian. "I militari sono venuti a casa a prendere la custodia e mi hanno detto che quei maledetti occhiali Versace li aveva addosso il moldavo. Mio figlio si è difeso, le nocche della mano erano livide quando ho visto il corpo in camera mortuaria ma, se come sembra, ad assalirlo sono stati più di uno, non ha potuto fare altro che arrendersi". E, intanto, in attesa dei riscontri investigativi, circolano alcuni nomi, 'noti' nell'ambiente casalese. "Mi hanno parlato di una certa Jenny, Jennifer, abbastanza conosciuta - confida sempre mamma Marinella - e lo stesso Cristian mi aveva raccontato, tempo fa, di 2 fratelli, credo marocchini, di Casale Popolo. Si sapeva infastidissero le persone. Lo stesso moldavo, che dovrebbe essere stato adottato da una famiglia, era solito aggirarsi con una mazza da baseball. A mio figlio hanno cercato, mesi addietro, di portare via un iphone. Perché nessuno ha fatto qualcosa per fermarli, se davvero è così, prima di quanto successo venerdì?". Anche gli amici di Martinelli chiedono giustizia. "Devono pagare tutti, nessuno escluso - dicono due giovani di Morano -. Spesso Cristian usciva con noi. Aveva avuto problemi di droga e alcol, è vero, ma era determinato a uscirne definitivamente. Voleva curarsi e ricominciare da capo con una vita nuova". A Casale per una visita medica, la vittima era andata in stazione per prendere il treno e tornare a casa. Viene invece aggredito e finisce al pronto soccorso dell'ospedale. "Perchè, però, i carabinieri sono stati avvisati solo dopo più di 3 ore? - chiede la madre - Perchè non stati fatti subito esami e accertamenti sulle possibili lesioni interne? Io ho visto mio figlio alle 22, già intubato, con milza distrutta e 2 fori in un rene". L'autopsia dovrebbe essere effettuata sabato.
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