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21 Marzo 2025 - 07:30
Lavori in corso
Il cronoprogramma per l’elettrificazione della linea ferroviaria Aosta-Ivrea sembra procedere senza alcuna battuta d’arresto, garantendo che la data di conclusione dei lavori, fissata per giugno 2026, resti pienamente confermata. A ribadirlo è stato l’assessore ai Trasporti della Valle d’Aosta, Luigi Bertschy, che in seguito a un recente sopralluogo condotto insieme alla dirigente regionale Laura Obert ha sottolineato l’assenza di ritardi in grado di compromettere gli obiettivi prefissati. In base a quanto comunicato dalla Regione, “già nella primavera del 2026 si potrà avere una prima verifica dell’avanzamento” grazie al completamento delle sottostazioni di Aosta, Châtillon e Donnas, infrastrutture essenziali per il funzionamento dei futuri convogli elettrici. Successivamente, alla scadenza formale di giugno, sarà avviato il collaudo di tutto il sistema, così da rendere possibile la riapertura della linea entro la fine dello stesso anno.
Il progetto, che mira a rinnovare in maniera sostanziale la mobilità ferroviaria tra Valle d’Aosta e Piemonte, coinvolge una serie di interventi differenziati lungo l’intero tracciato.
Sul versante piemontese, ci si sta concentrando sulla posa dei plinti e delle gabbie di sostegno per i 2.400 pali su cui correrà la linea elettrica a 3 kV. In territorio valdostano, invece, si lavora soprattutto all’adeguamento delle gallerie, che richiede l’abbassamento del piano dei binari per consentire l’installazione della nuova infrastruttura, oltre alla messa a norma di ponti, viadotti e altri manufatti spesso datati. Nel contempo, procedono gli interventi per il restyling delle stazioni di Hone-Bard e Nus, dove si punta a migliorare non solo l’efficienza funzionale e la sicurezza, ma anche l’aspetto estetico degli edifici.

Un tassello decisivo di questo quadro è rappresentato dal numero di lavoratori impiegati: attualmente circa 70 addetti operano sul cantiere, ma la stima prevede un rapido incremento fino a 120, distribuendo il personale in maniera equilibrata lungo la tratta per assicurare l’avanzamento in parallelo di tutte le opere.
Secondo l’assessore Bertschy, “sin dall’insediamento del cantiere abbiamo mantenuto un dialogo costante con Rfi, così da poter intervenire subito in caso di imprevisti”, un approccio che, almeno finora, ha consentito di rispettare scrupolosamente la tabella di marcia. Il valore di questi lavori non si limita al miglioramento del servizio ferroviario, ma si estende all’intero sistema di trasporto dell’area alpina, offrendo ai pendolari un collegamento più rapido e affidabile con il basso Piemonte e favorendo una mobilità più sostenibile su rotaia, in linea con le politiche ambientali sia nazionali sia europee.
Il passaggio dai treni a trazione diesel a convogli elettrici, infatti, non significa soltanto maggiore efficienza in termini di tempi di percorrenza, ma anche una significativa riduzione delle emissioni inquinanti e del rumore lungo i centri abitati attraversati dalla ferrovia.
Per molti pendolari valdostani, ciò rappresenta anche una prospettiva di continuità nel servizio, resa spesso difficoltosa in passato a causa delle condizioni atmosferiche tipiche delle zone montane e di una rete ferroviaria che necessitava di interventi strutturali importanti. L’ammodernamento in corso non interessa solo gli impianti di trazione, ma anche la sicurezza delle gallerie, la resistenza dei ponti e l’eliminazione di potenziali interferenze tra vecchie strutture e nuove tecnologie.
L’obiettivo dichiarato è di allineare la linea Aosta-Ivrea agli standard qualitativi di gran parte della rete ferroviaria italiana, trasformando un collegamento spesso considerato marginale in un corridoio moderno e in grado di facilitare gli scambi turistici e commerciali tra la Valle d’Aosta e il resto del Paese.
Se nella primavera del 2026 la verifica sullo stato dei lavori e sul funzionamento delle sottostazioni darà esito positivo, si procederà con il collaudo complessivo, lasciando intendere che, salvo imprevisti, entro la fine dello stesso anno i viaggiatori potranno tornare a servirsi di una linea completamente elettrificata e più affidabile. Nel contesto di una regione a forte vocazione turistica, questa prospettiva acquista un ulteriore significato, garantendo collegamenti su ferro più competitivi e al passo con le necessità di un territorio montano che punta sempre di più su una mobilità a basso impatto ambientale.
L’auspicio, sia per le istituzioni sia per i pendolari, è che il cronoprogramma continui a essere rispettato e che il 2026 diventi l’anno di svolta per la ferrovia valdostana, rendendo concreta la promessa di un trasporto pubblico efficiente, sostenibile e in grado di portare benefici a tutta la comunità.
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