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IVREA. Piano regolatore nelle “segrete stanze”. Nessun bando... Solo incarichi fiduciari per 240 mila euro. Epperò!

Nell’ultima variazione di bilancio approvata dal consiglio comunale anche 55 mila per l’affidamento di un “incarico per la variante generale di piano regolatore...”. Di cosa effettivamente si tratti l’altra sera, in consiglio comunale, nessuno lo ha capito. Come al solito l’assessore Michele Cafarelli ci ha girato intorno peraltro leggendo una sua dichiarazione del 28 luglio. Anzi no, qualcosa s’è capito: la volontà dell’Ufficio Tecnico di andare avanti, senza gara e senza bando, con incarichi “fiduciari” cioè una serie di consulenze. Che Dio gliela mandi buona... S’intende alla giunta, all’ufficio tecnico e pure all’assessore, considerano che su argomenti come questi la “fiducia” sta a zero e gli occhi delle Opposizioni, dei professionisti che operano in città e pure di qualche cittadino diventeranno radar. Ancor più per i soldi in ballo che, dati sulla fiducia, potrebbero fare anche un po’ storcere il naso.  “Esiste un piano di investimenti da qui ai prossimi tre anni - ha ermeticamente chiarito Cafarelli - Questa è la prima tranche. Dal punto di vista economico non siamo lontani dalla richiesta dei precedenti estensori (Studio Boeri, ndr) che era di 278  mila euro più 30 mila euro per l’aggiornamento cartografico...”. E stando ai suoi calcoli se ne dovrebbero spendere circa 240 mila, detratti (ci vien da dire) i 100 già pagati a Boeri. Immancabile il botta è risposta. “Il mio voto sarà negativo - ha stigmatizzato il capogruppo del Pd Maurizio Perinetti - per la vaghezza e l’indeterminatezza. Un lavoro confuso e raffazzonato. State lavorando nelle segrete stanze su un progetto che è il piano regolatore. Neanche una riunione dopo il preliminare. Abbia pazienza assessore. Ci sono un sacco di osservazione da discutere e non abbiamo avuto ancora il piacere di farlo...”. Dello stesso avviso il grillino Massimo Fresc: “Anche io vorrei capire quali strade si siano individuate per continuare il lavoro sulla variante. Sono curioso di sapere le motivazioni di questo investimento. Mi chiedo come mai si sia perso ogni forma di continuità con il lavoro della commissione. Evidentemente lo stop della variante ha finito con l’inquinare i rapporti tra tutti ...”. E di fronte ad un attacco così frontale poteva Cafarelli starsene zitto? Certo che no!   “Non stiamo facendo niente nelle segrete stanze ... - ha ribattuto rivolgendosi a Perinetti - Già allo scorso consiglio (lo ricordo benissimo) lei disse che avrebbe preferito che i professionisti fossero scelti con una gara. Questa variazione serve per dare degli incarichi. Faremo un punto zero da cui partire...”. Tant’è! La domanda è: basteranno queste rassicurazioni ai tanti professionisti (tra gli altri: Diego Ferrero Aprato, Giorgio Salamano, Manuele Scozzari, Piergiuseppe Signorino, Alberto Tognoli, Alessandro Torri) firmatari di un appello all’Amministrazione proprio sul piano regolatore che non va avanti?  Ci sa tanto di no! Troppo lunga l’attesa considerando che le linee guide generali vennero presentate alla città da Massimo Giuliani (Studio Boeri) ai cittadini il 20 marzo del 2018. Da allora, cioè da quel  20 marzo del 2018, sono passati più di tre anni ma quel che si ha in mano oggi resta una semplice “proposta tecnica del progetto preliminare”, approvata con i soli voti della maggioranza e, praticamente “bocciata” dalla Regione Piemonte. Il prossimo passaggio avrebbe dovuto essere l’adozione del “progetto preliminare” a cui sarebbe dovuta seguire la “proposta tecnica del progetto definitivo” e quindi il “progetto definitivo” vero e proprio, che l’assessore Cafarelli aveva più o meno previsto nel settembre del 2021. Come tutti sanno non se n’è fatto più nulla e si è risolto il contratto con lo studio Boeri. Se ne era parlato approfonditamente in un consiglio comunale nei primi giorni di agosto. Le Opposizioni stavano quasi per chiedere le dimissioni dell’assessore Michele Cafarelli, per evidente incapacità, ma non lo hanno fatto. Secondo la maggioranza che governa la città, il Prg si sarebbe incagliato nel solco di un cambiamento della legislazione regionale che avrebbe reso indispensabile non più una “variante strutturale” ma una “variante generale” con costi diversi. “Il dialogo con i progettisti è stato serrato ma non si è trovato un accordo sui soldi”  aveva più o meno sintetizzato Cafarelli. Alla fine del 2019 era già evidente un corto circuito tra l’ufficio tecnico e i progettisti ...    gli aveva risposto il grillino Massimo Fresc –  Più che un nuovo inizio sembra di essere giunti al capolinea…”. l.l.m.
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