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SETTIMO TORINESE. La PEM in partenza per l’Olimpico di Vicenza per la prima nazionale del loro “Prometeo”

Un momento del Prometeo diretto da Gabriele Vacis

La compagnia teatrale PEM è partita per Vicenza, per presentare la prima nazionale dello spettacolo “Prometeo”, ispirato alla tragedia greca di Eschilo. Lo presenteranno al teatro Olimpico, il più antico teatro coperto del mondo. Tre date da “tutto esaurito”, da giovedì 29 settembre a sabato 1° ottobre. Lo spettacolo si ispira ad un testo scritto 2500 anni fa: Prometeo, il titano punito da Zeus per aver donato il fuoco e la scienza agli uomini, racconta le sue azioni per “non piegarsi alle necessità” imposte dagli dei più vecchi. 

I protagonisti sono gli attori neodiplomati alla Scuola del Teatro Stabile. 

Gli attori dell’impresa sociale PEM provengono da tutta Italia e hanno preparato questo spettacolo a Settimo. Sono artisti completi: recitano, cantano, ballano, suonano. Andranno in scena Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Chiara Dello Iacovo, Pietro Maccabei, Eva Meskhi, Erica Nava, Erica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi e Gabriele Valchera. Nelle ultime due settimane, il teatro Garybaldi è stato aperto a tutti per poter assistere alle prove di questi talenti diretti dalla regia di Gabriele Vacis, con Roberto Tarasco a scandire i tempi delle scenofonie in collaborazione con Riccardo Di Gianni ai suoni. I cori sono a cura di Enrica Rebaudo.

L’energia delle azioni e le armonizzazioni vocali, ispirate a testi dell’antica Scizia, una regione sconfinata che comprendeva i territori degli attuali stati euro-asiatici, sono intense. In sala, le luci restano accese: gli attori guardano gli spettatori negli occhi, li coinvolgono emotivamente, trasmettono preparazione, arte e bellezza a piene mani. Chi ha assistito alle “filate”, le prove dello spettacolo completo, al teatro Garybaldi è rimasto coinvolto in questo incanto prodotto dalla ricerca dell’emozione e della precisione. Un testo fedele a quello di Eschilo, ben adattato in un percorso creativo condiviso da tutti gli attori. Un capolavoro in cui c’è tutto il futuro possibile grazie a questi giovani artisti, orgoglio e ricchezza per la città di Settimo. “Saremo nell’occhio del ciclone - dice Gabriele Vacis - è uno spettacolo particolarmente atteso. Le tre date sono quasi tutte esaurite, perciò faremo una generale il giorno prima per i giornalisti e gli addetti ai lavori, proprio per lasciare posto al pubblico. C’è molta curiosità per questo testo di attualità profonda: come tutti i grandi classici, quello che stiamo vivendo, l’abbiamo già vissuto”.  Il “Prometeo” per ora non avrà altre repliche. La Pem dovrà cominciare a lavorare per “Antigone e i suoi fratelli”, in programma dal 10 al 23 gennaio a Torino. Un testo meno fedele alla tragedia classica, rispetto a questo del Prometeo, e sarà realizzato dagli attori stessi. Un lavoro artistico più multimediale per parlare alle nuove generazioni con un linguaggio contemporaneo.

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