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IVREA. La città piange Roberto Casarin

IVREA. La città piange Roberto Casarin

Roberto Casarin

E’ stato per tutta la sua vita un punto di riferimento a Ivrea, in Canavese e in mezza provincia di Torino. Un ottico rinomato. Un imprenditore d’altri tempi. Uno storico artigiano. Un professionista degli occhiali. E’ morto mercoledì scorso. Senza tanto clamore. In silenzio. Nel suo letto. Roberto Casarin aveva 81 anni. A dare per primo l’allarme è stato il figlio Flavio chiamato da una vicina di casa che al mattino presto non aveva visto sollevare le tapparelle della finestra. Un’attività storica in piazza Ottinetti, accanto alla Biblioteca civica, aperta nel 1949 dal padre Narciso, originario del Veneto, poi il trasferimento in via Palestro.  Cosa lascia Roberto Casarin è presto detto: la passione per il proprio mestiere che lui interpretava senza distinzione di classe sociale, andando incontro ai meno abbienti e trattandoli sempre con rispetto. Un modo di fare che era un modo di essere e di mettersi al servizio di tutti, quasi una funzione sociale. A ricordarlo, a funerali avvenuti, è Mario Fatibene, ottico a Chivasso. “Roberto Casarin - ci dice - è stato un amico, una guida, un fratello … Tutti gli ottici del Canavese lo ricorderanno sempre con tanto, tantissimo affetto…”.
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