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La polemica
26 Luglio 2023 - 17:05
L'esternalizzazione dell'asilo nido comunale di Lanzo finisce in consiglio. La miccia per la discussione l'ha accesa lunedì scorso, dai banchi della giunta, l'assessore Tina Assalto, dopo che La Voce aveva raccontato della decisione dell'amministrazione di esternalizzare e dopo un post su Facebook in cui il consigliere comunale di minoranza Matteo Filippin commentava e criticava la mossa. Per la Assalto sarebbero state veicolate sul tema delle "cattive informazioni".
L'amministrazione, questo è il fatto, ha ritenuto di mantenere il servizio di asilo nido affidando "la gestione dei servizi educativi a una cooperativa" per riprendere parola per parola le affermazioni dell'assessore Assalto in consiglio comunale. L'operazione era già stata effettuata per una delle sezioni dell'asilo, "perché noi disponevamo solo di un'educatrice che poi è andata in pensione".
Il post di Filippin
Il ruolo non può essere rimpolpato da un'altra assunzione, perché i vincoli di bilancio presenti in ogni comune impediscono di superare un determinato limite per il personale assunto dai Comuni. "Affidando la gestione del servizio - ha detto la Assalto - il servizio viene contabilizzato come acquisto di beni e servizi e non come spesa di personale".
Questo aiuta a far quadrare i conti del bilancio. Ma c'è un però. L'esternalizzazione dell'asilo non equivale, così ha spiegato la Assalto, a una privatizzazione selvaggia del servizio: "La gestione - ha puntualizzato l'assessore - sarà mista, e dunque permetterà al Comune di mantenere il controllo della struttura assieme alle modalità di erogazione del servizio".
Assalto ha poi spiegato come il personale delle cooperative non ha qualifiche inferiori rispetto a quello assunto dal Comune, e inoltre, secondo l'assessore, "i costi saranno pressoché identici rispetto alla gestione comunale". Anzi, ci potrebbero essere addirittura dei benefici: "Nel momento in cui mancasse una puericultrice - ha detto Assalto - non dovremo ricorrere alla cooperativa, cosa che invece si è già verificata".
Tina Assalto, assessore all'istruzione
Questo faceva aumentare i costi del servizio. Affidando definitivamente il servizio a una cooperativa, invece, nel caso mancasse un'operatrice sarà la stessa cooperativa a sostituirla, senza costi per il Comune. "La nostra volontà - ha sintetizzato poi il sindaco Fabrizio Vottero - è quella di mantenere attivo un servizio che aveva difficoltà sotto il profilo della sostenibilità e le avrà ancora, ma la nostra volontà è di mantenere il servizio".
Filippin ha risposto evidenziando come "ho voluto riportare una prospettiva: il percorso che viene inaugurato è quello di un graduale processo di esternalizzazione del servizio, ma non ho evidenziato un automatismo. Ho solo voluto evidenziare il rischio che si vada a instaurare una graduale perdita di servizi. Per di più non sono contro la coesistenza di pubblico e privato, ma deve esserci una attenta vigilanza".
Nel suo posti di critica dell'esternalizzazione del servizio, Filippin si rivolgeva a Fabrizio Vottero appellandolo "VotTINA", costruendo così un'efficace parola macedonia tra Vottero e Tina, il nome dell'assessore Assalto. Un gioco linguistico che in un linguaggio politico ironico e colorito ci sta, ma la Giunta l'ha interpretato come una mancanza di rispetto.
Matteo Filippin
"Non mi sono mai permesso - ha detto Vottero - di cambiare i nomi creando nomignoli, e chiedo rispetto come sindaco di Lanzo Torinese...". Stessa considerazione da parte dell'assessore Assalto, che ha rimarcato come "questa amministrazione è l'amministrazione Vottero, perché il sindaco si chiama così".
"Era una battuta..." la replica di Filippin.
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