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11 Luglio 2022 - 19:08
Il gruppo guidato da Davide D’Agostino e Mattia Palermo domandava se ci fossero irregolarità a causa della mancanza del doppio metodo di pagamento.
L’assessore competente, Fabrizio Fossati, nel suo intervento ha ammesso che esiste una legge del 2015 che stabilisce che anche i parchimetri debbano accettare il duplice metodo di pagamento: contanti, elettronico.
Però poi ha spiegato che i decreti attuativi non sono mai stati emanati e che, comunque è consentito pagare con l’App di Easy Park.
“Si tratta del sistema mobile più diffuso in Europa - ha spiegato -. Da gennaio a maggio 2022 a Ciriè è stato utilizzato quasi 50mila volte. Un bel dato direi...”.
Fossati ha poi aggiunto: “E’ un sistema di pagamento che possiamo definire adeguato alla normativa vigente”.
Poi ha precisato: “La Corte di Cassazione ha emesso a gennaio 2022 una sentenza che stabilisce che le sanzioni emesse dinnanzi l’impossibilità di pagare perché i parcometri non erano predisposti per il pagamento con le carte di credito e di debito, vanno pagate. Si tratta di sanzioni legittime. L’utente, infatti, deve fare di tutto e deve dimostrare di non aver proprio avuto modo per provvedere al pagamento. La sanzione per l’infrazione commessa è dunque legittima anche in assenza di possibilità di pagare con il bancomat”.
Fossati, poi ha spiegato: “La sentenza della Corte di Cassazione è stata emessa per mettere in quadro la situazione. E questo perché i Giudici di Pace avevano iniziato a dare ragione un po’ ad uno un po’ all’altro”.
Continua, intanto il dialogo con Ciriè Parcheggi per migliorare il servizio.
“C’è in corso un discorso di revisione della concessione - spiega l’assessore -. Quando arriveremo al dunque, al momento opportuno, parleremo anche del rinnovo dei parchimetri con l’introduzione del pagamento attraverso le carte”.
La questione relativa alla presunta irregolarità dei parchimetri ciriacesi, l’aveva sollevata un utente del servizio, il ciriacese Antonio Caputi, funzionario della Cgil.
Dopo essere stato multato, ha intrapreso di tasca propria e sulla propria pelle, una vera e propria crociata.
Raccolte le sentenze e le leggi che, come fruitore del servizio, gli davano ragione, Caputi ha presentato ricorso al Giudice di Pace.
La causa verrà discussa in autunno.
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