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NUCLEARE. Coldiretti: "Il Piemonte non può ospitare il deposito"

NUCLEARE. Coldiretti: "Il Piemonte non può ospitare il deposito"
NUCLEARE. Non solo gli 8 siti individuati nella regione come possibile sede del deposito nazionale delle scorie nucleari "non sono idonei", ma il Piemonte "è la regione che detiene il maggior quantitativo di radioattività in Italia, nei sei impianti realizzati in passato". Lo fa notare la Coldiretti regionale. "Anche per questo è importante escludere la nostra regione nella scelta del sito per il deposito nazionale, evitando tra l'altro di consumare ulteriore suolo agricolo, mettendo a repentaglio la vocazione e l'economia agroalimentare dei nostri territori". In Piemonte - ricorda la Coldiretti - il consumo di suolo complessivo è di circa 175.000 ettari pari quindi al 6,9% della superficie totale regionale che è di 2.540.000 ettari. "Ribadiamo, dunque, il nostro No nella convinzione che vadano contrastate le scelte che penalizzano sempre e solo l'agricoltura - evidenziano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Ci sono tante aree industriali, abbandonate e dismesse, site più o meno vicino alle grandi città, che potrebbero servire benissimo allo scopo. La continua espansione di superfici artificiali, a lungo andare, rischia di avere pesanti conseguenze su più fronti, oltreché possibilità di non dipendere dall'estero per l'approvvigionamento alimentare, in un momento peraltro di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali. Ricordiamoci che la nostra agricoltura è green, variegata, punta sempre più a progetti di filiera volti a valorizzare i prodotti locali, al biologico, alla difesa e alla tutela della biodiversità e sostenibilità".
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