IVREA. Alla sbarra per bancarotta fraudolenta

Chiude nel 2004 l'azienda lasciando una lunga scia di insoluti e bilanci quanto meno sospetti alle proprie spalle. Questa è il motivo per cui Roberto Targa, titolare della Targa Costruzioni Srl di Castellamonte, si trova ora imputato presso Palazzo Giusiana con l’accusa di bancarotta fraudolenta.

Durante l’udienza dello scorso martedì, è stato sentito come testimone Carlo Goldoni, curatore fallimentare, il quale ha cercato di ricostruire i passaggi di tutta la storia davanti al presidente di collegio Carlo Maria Garbellotto. Ha dichiarato di aver riscontrato inesattezze, bilanci mancanti e appostazioni errate, fra la moltitudine di documenti contabili analizzati, tali da spingerlo ad analisi più approfondite grazie alle quali si è scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora.

"Dopo i primi controlli - ha dichiarato il teste - si è rivelata da subito la situazione disastrosa che affliggeva la ditta per un ammontare di parecchi milioni di lire. Non solo mancavano i bilanci del 2001 e del 2004, ma abbiamo rinvenuto una serie di debiti mai saldati con due dipendenti. Non bastasse - ha continuato Goldoni - ho potuto riscontrare una serie di compensazioni non legali da un punto di vista fiscale con altre aziende. In poche parole si realizzava un do ut des con i debitori, ovvero nel momento in cui la Targa Costruzioni doveva riscuotere dei debiti da altre ditte, l’impresa dell’imputato si faceva cancellare dei debiti contratti in precedenza con il partner di turno in cambio della cancellazione dei propri crediti, anziché farsi pagare nella maniera corretta e contabilizzare tutto nella maniera dovuta all’interno dei registri fiscali". Il processo riprenderà il prossimo dicembre con l’audizione dei testimoni della difesa.