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15 Aprile 2014 - 09:34
PALAZZO GIUSIANA
Picchia il marito della sua amante al punto da costringerlo a recarsi all’ospedale per farsi curare. Per questo motivo, giovedì 10 aprile, Antonio Ventura (difeso dall'avvocato Alessandra Vecchietti) si è dovuto presentare davanti il giudice Ombretta Vanini del Tribunale di Ivrea per le lesioni procurate al rivale in amore, Angelo Tolone, costituitosi parte civile. I fatti si sarebbero svolti a Feletto il 25 aprile 2010. Secondo l’accusa, sostenuta dal Pm Roberta Bianco, Ventura quel giorno si sarebbe recato a casa dei coniugi Angelo Tolone e Angelina Gagliardi, mostrando i muscoli al punto da procurare serie ferite all'uomo in più parti del corpo.
“Dopo avere subito l’aggressione – ha riferito Tolone, interrogato giovedì scorso- mi sono chiesto più volte perché Ventura mi avesse fatto questo ma non so ancora darmi una risposta. Già allora, però, sospettavo che ci fosse una relazione fra mia moglie e l’imputato, ma non ne ero ancora certo. All’inizio mia moglie me lo aveva presentato semplicemente come suo cugino e all’epoca dei fatti non c’era quasi mai a casa, in quanto mi diceva di lavorare come badante a casa di un anziano ma credo dormisse a casa di Ventura”.
La lite sarebbe continuata anche nella piazza del paese. “ E’ arrivato a casa mia verso le due del pomeriggio – ha proseguito Tolone di fronte al giudice Marianna Tiseo - e ha iniziato ad aggredirmi urlando frasi come: bastardo ti ammazzo. In seguito sono riuscito ad uscire di casa ma Ventura mi aspettava fuori, dove mi ha preso a calci sul rene e sulla schiena. Per fortuna, sono riuscito a montare in macchina e a recarmi all’ospedale di Cuorgnè, dove mi hanno diagnosticato diverse contusioni e lacerazioni”.
In aula è stata poi la volta della ex moglie ed oggi attuale compagna di Ventura, Angelina Gagliardi, la quale, seppure con fatica, tanto che il giudice l'ha più volte incitata a non contraddirsi con i verbali precedentemente rilasciati, ha confermato la dinamica cercando di fornire anche delle attenuanti per il suo compagno. “Già da tempo – ha raccontato la donna - fra me e mio marito non c’era più niente. Vivevamo solamente sotto lo stesso tetto insieme. In quel periodo ero arrabbiata con Ventura perché aveva perso il lavoro e aveva iniziato a bere, non volevo vederlo. Dopo l’episodio mi sono fatta un esame di coscienza e ho capito che la colpa dell’accaduto era anche un po’ mia. Oggi stiamo insieme, con il bambino che abbiamo avuto, e Ventura è un compagno e un padre fantastico”. Il processo è stato rinviato al 26 giugno, data in cui ci sarà l’esame dell’imputato.
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