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RIVAROLO. Affitta camere senza pagare ma lo scoprono. Alla sbarra

RIVAROLO. Affitta camere senza pagare ma lo scoprono. Alla sbarra

tribunale

Affitta camere, bussando di albergo ad albergo, e se ne va ogni volta senza pagare. Se non che, nel dicembre del 2009, viene smascherato dai medesimi titolari di due attività situate a Rivarolo. Gabriele Garborino è così finito imputato, presso il Tribunale di Ivrea, per una serie di accuse. Oltre a non saldare il conto aveva danneggiato la camera dell'Hotel Rivarolo presso cui aveva pernottato e poi, colto in flagrante, aveva ingiuriato e minacciato il responsabile della struttura.

I fatti sono stati ricostruiti l'altra settimana presso l'aula penale di Palazzo Giusiana proprio attraverso la testimonianza della persona offesa, Mauro Mattioda, classe 1957. Il 18 dicembre di cinque anni fa Garborino si era presentato all'Hotel Rivarolo. "Rimarrà qualche notte, finchè la caldaia della mia casa non sarà riparata" avrebbe dichiarato subito. "Abbiamo chiesto naturalmente i documenti – ha raccontato Mattioda -. Dopo dieci giorni, però, si trovava ancora alloggiato da noi. Mio figlio gli ha presentato il conto". A quel punto Garborino si sarebbe rifiutato: "soldi non ne ho, adesso non posso pagare, lasciatemi la fattura". Poi ha fatto le valigie e se n'è andato. Al piano di sopra la sopresa. "I muri – ha riferito la persona offesa – erano imbrattati con impronte di scarpe, presenti anche sul soffitto, e il copriletto era bruciato in più punti, come se avesse usato un sigaro".

Quindici giorni più tardi l'imputato si presenta al vicino Hotel Europa. Mattioda lo riconosce subito e lo affronta: "non ti ricordi di me? Ci devi ancora pagare il conto". Sarebbero volati insulti. "Bastardo, faccia di merda, te la faccio vedere io" avrebbe inveito Garborino. Circostanza confermata anche dal dipendente Luca Ferrando. Il processo è stato rinviato al 2015.

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