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18 Settembre 2020 - 10:50
“L’ex scuola? Bisognava modificare il contratto di locazione erroneamente formulato trasformandolo in concessione, come previsto per i beni indisponibili”.
Questa la posizione espressa in Consiglio dal capogruppo di minoranza Ivano Arrighi che spiega: “Passando l’immobile da bene indisponibile a disponibile, si sacrifica solo il bene pubblico senza nessun vantaggio né per il privato, né tantomeno per la Pubblica Amministrazione”.
Questo il giudizio espresso nel corso del consiglio comunale durante il quale si è deciso di passare l’ex scuola al patrimonio disponibile del Comune.
“L’immobile in questione - spiega Arrighi - contiene beni mobili di proprietà del comune. Gli ultimi acquistati hanno un valore di 30.000 euro.
Se sono di proprietà pubblica è perché si è ritenuto che avessero una funzione di pubblica utilità, diversamente, se funzionali all’esercizio della trattoria non avrebbero dovuto essere acquistati con denaro pubblico. Denaro pubblico sottratto dall’affitto dell’immobile”.
Poi aggiunge: “L’alloggio di servizio ha avuto e potrebbe ancora avere una funzione di pubblica utilità, essendo l’unico disponibile in caso di necessità simile alla precedente, con una abitazione resa inagibile ed una famiglia avente bisogno di un alloggio. In precedenza tale immobile ha assolto anche la funzione di pluriuso, che attualmente manca in questo comune. La proposta del sindaco, fatta al sottoscritto a fine 2019, di poter utilizzare per questo scopo la saletta di attesa dell’ambulatorio è chiaramente inadeguata a maggior ragione oggi con il Covid19.
A causa del Covid 19 il consiglio comunale è obbligato a riunirsi nell’immobile di cui trattasi, in assenza di aula consiliare sufficientemente capiente per il rispetto delle norme anti-coronavirus.
Di fatto quindi, essendo l’unico a poter assolvere tali funzioni pubbliche, l’immobile è ancora a tutti gli effetti un bene di pubblica utilità”.
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