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PONT. MOTTO: Il lavoro è un problema Puntiamo sulle eccellenze

Massimo Motto, 52 anni, lavora alla Eaton Automotive – Settore Progetti e Sviluppo. Sposato con una figlia, ha un nipotino di 8 anni. E’ stato in consiglio per due mandati: dal 2005 al 2010 in maggioranza, dal 2010 al 2015 all’opposizione.

Quali motivazioni ti avevano spinto in passato  a candidarti come consigliere e poi come sindaco?

Il mio interesse per le vicende amministrative di Pont risale al 1988. Nel 2000 decisi di candidarmi nella lista di Piergiorgio Giaccone per provare, dopo dodici anni, ad impegnarmi in  modo diretto mettendomi a disposizione dei miei compaesani. La lista si classificò terza e fui il primo escluso. Cinque anni più tardi entrai in consiglio  con Marco Balagna, che mi nominò assessore alla Viabilità ed ai Lavori Pubblici, incarico dal quale mi dimisi nel 2009 per divergenze con Coppo. L’anno successivo mi candidai alla carica di sindaco: Coppo vinse per 46 voti di differenza.

Quali motivi ti spingono ora a ripresentarti come consigliere?

Non ho mai smesso di voler costruire qualcosa per il mio paese ma per motivi familiari e di lavoro nel 2015 non avevo potuto farlo. Anche ora non riuscirei a svolgere le incombenze di un sindaco: sarebbe impossibile conciliarle con i miei impegni di lavoro.

Ti è stata più utile l’esperienza in giunta o quella all’opposizione?

Mi ha insegnato di più stare in maggioranza, per la possibilità di interfacciarsi e prendere decisioni in prima persona. Le minoranze purtroppo – e non è colpa del Comune - non contano nulla. Salvo che si comportino com’era accaduto qualche anno fa a Valperga, quando scoppiò una rissa durante una seduta di consiglio… ma sono situazioni che creano danni al proprio paese.

Quali ritieni che siano i principali problemi di Pont?

Sono correlati tra loro. Il primo è certo quello dell’Occupazione. Sparite le fabbriche, Pont non ha saputo svoltare e puntare sulle altre sue risorse: il paesaggio e le eccellenze artigiane.

Quanto può essere determinante il ruolo del Comune nella risoluzione di questi problemi?

Il Comune deve saper essere in grado di valorizzare e sponsorizzare le ricchezze che abbiamo e delle quali non ci accorgiamo: bellezze naturali, caratteristiche storiche e geomorfologiche, attività artigiane. Con una battuta potrei dire che dovremmo avere una Festa della Transumanza prima edizione tutte le settimane. Un Comune  non può garantire posti di lavoro diretti ma deve guardarsi intorno e sfruttare quello che c’è come hanno fatto ad esempio Locana e Frassinetto.

Quali sono le critiche maggiori che rivolgi all’attuale amministrazione?

Almeno tre. Cercando di “Apparire” ha reso il paese più bello, più accogliente, ma non ha pensato minimamente a sfruttare le nostre risorse: è una bellezza che non serve a nulla. Un’altra pecca è che non si è mai interfacciato con la popolazione, non l’ha mai ascoltata. Il terzo difetto è che con questo voler apparire si sono create zone di Serie A, B e C: si è curato molto il centro e per nulla le frazioni.

Di quali temi ti piacerebbe occuparti se la tua lista uscirà vincente dalle urne?

Probabilmente tutti si aspetterebbero che, ricalcando la mia esperienza di assessore, rispondessi: “Viabilità e Lavori Pubblici” invece mi piacerebbe avere  a che fare con la Cultura e la Scuola.

Per quali motivi gli elettori dovrebbero scegliere la vostra lista?

Quando si troveranno a votare gli elettori avranno davanti due diversi modi di governare: il nostro ed il loro. Noi puntiamo su un’amministrazione “orizzontale”, un po’ più lenta ma decisa a coinvolgere i pontesi nelle decisioni che li riguardano invece di arrivare con idee e progetti preconfezionati. Preferiamo volare basso ascoltando però le persone.

Purtroppo i cittadini non avranno la possibilità di incontrarci direttamente tutti insieme come sarebbe avvenuto in un periodo normale. Abbiamo deciso di non organizzare una presentazione ufficiale per evitare assembramenti nei quali il distanziamento sociale non avremmo potuto garantirlo salvo escludere tutte le persone in eccedenza rispetto ai criteri previsti. Si tratta di rispettare le leggi vigenti ma soprattutto di scongiurare i rischi: meglio 10 voti in meno  e 100 persone sane in più!

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