Si getto' dalla finestra della casa di cura. Assolto Crosasso

Non avrebbe potuto fare nulla per evitare quel suicidio: la notte del 29 novembre 2011 una paziente della Casa di Riposo di Ronco si uccise gettandosi dalla finestra di uno dei bagni al quinto piano, per un'altezza di circa quindici metri. Danilo Crosasso, 45 anni e Sindaco del paese era finito sotto indagine, per quel fatto, con la pesante accusa di omicidio colposo, in qualità di direttore e legale rappresentante della società che gestisce la struttura.

Il Pubblico Ministero Ruggiero Crupi aveva chiesto per lui il rinvio a giudizio sostenendo che mancassero sistemi di sicurezza idonei ad evitare il dramma come sbarre di protezione situate invece presso altre finestre. Ma il Gup Stefaia Cugge del tribunale di Ivrea, durante l'udienza preliminare, ha stabilito di archiviare il fascicolo accogliendo in toto la richiesta avanzata dall'avvocato difensore Ferdinando Ferrero. Crosasso è stato prosciolto perchè "il fatto non costituisce reato".

Dall'indagine, infatti, è emerso che la struttura fosse perfettamente a norma di legge. La paziente si trovava ricoverata nel reparto dedicato ai pazienti parzialmente sufficienti e il parapetto di quella finestra era alto oltre un metro, cioè qualche centimento in più rispetto alla misura minima prevista, tanto è vero che la signora utilizzo' una sedia per affacciarsi. Inoltre, secondo le analisi del medico psichiatria, la donna era affetta da demenza senile, in famiglia si era già verificato un suicidio ma, sottoposta ad apposita terapia farmacologica antidepressiva, non aveva mai manifestato incliazione a comportamenti autodistruttivi. Crosasso, quindi, non avrebbe potuto adottare altra misura preventiva. Nessuo avrebbe potuto prevedere quel suicidio.