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SETTIMO. "L'amministrazione ha gestito male l'emergenza alimentare"

SETTIMO. "L'amministrazione ha gestito male l'emergenza alimentare"
Ci troviamo ormai a ridosso della presunta fine del “lockdown”, anche se l’emergenza Coronavirus, specialmente nella regione Piemonte, sembra tutt'altro che superata. Sinistra Civica Lavoro e Ambiente è davvero orgogliosa della reazione dei settimesi. Subito hanno colto la gravità della situazione e hanno cambiato la loro quotidianità di conseguenza. Ancora di più ci ha sorpreso la macchina solidale che si è attivata tra i cittadini, sia nelle piccole che nelle grandi azioni. Vogliamo ringraziare tutti i volontari delle numerose associazioni e quelli attivati dal Comune che hanno deciso di impegnare il proprio tempo per il benessere di chi è stato colpito da questa epidemia, nella propria salute e nella propria economia. Non possiamo altresì rivolgere all’attuale Amministrazione considerazioni positive sulla gestione dell’emergenza alimentare. Sappiamo che questa emergenza non era possibile prevederla, soprattutto di tale gravità. Era pressoché impossibile attivare fin da subito una macchina perfetta che potesse soddisfare le esigenze dei tanti settimesi in difficoltà, lo sappiamo. Per questo chiedevamo, insieme ad altri componenti dell’opposizione, che si attuasse una strategia che fosse tanto efficace quanto veloce da eseguire per non lasciare indietro nessuno: i buoni spesa. Suddividere i 260 mila euro forniti dallo Stato al Comune di Settimo attraverso una semplice carta da consegnare ai cittadini, che ne facevano richiesta, tracciandone e limitando i beni di consumo onde evitare attività non lecite è sempre stato il modo migliore per permettere loro di recarsi a comprare i beni necessari alla loro quarantena. Sia che si trattassero di beni scatolati, sia di beni freschi. Ci è stato detto che attraverso la consegna dei pacchi veniva attuata una “Gestione da buon padre di famiglia”. Bene, ma non crediamo che un padre di famiglia voglia mai portare a casa due pacchi in un mese, dove il pacco dei “freschi” è composto da frutta e verdura che in realtà basta per 2/3 giorni per una famiglia da 4 persone. Non crediamo che un padre di famiglia fino ad oggi non voglia portare a casa del semplice formaggio o della carne considerando anche che le nuove indigenze non sono pregresse ma sono legate nell’immediato allo stop delle attività produttive e commerciali in cui tanti hanno già perso il lavoro o visto il proprio reddito azzerarsi e tante, si stima ,saranno queste nuove categorie in futuro. Insomma, l’idea dei pacchi non ha decisamente funzionato ed a confermarlo sono i fatti.
Infatti, a conferma, è stata la decisione recente da parte dell’Amministrazione di passare ai buoni spesa per permettere di acquistare i beni alimentari freschi. Gli stessi buoni spesa che poche settimane fa veniva individuato come strumento non applicabile. Noi tutti ci auguriamo che questa emergenza finisca presto per permettere il rientro graduale alla normalità durante la cosiddetta “Fase 2”. Abbiamo tutti bisogno di tornare a lavorare, sostenere le nostre famiglie e ritornare alla vita. Finché questo non sarà possibile però chiediamo che ciò che rimane dei 260 mila euro forniti dallo Stato venga subito distribuito tra i cittadini coinvolti dalla crisi convinti più che mai che i settimesi siano in grado individualmente di compiere le proprie scelte in totale libertà come sancito dalla Carta Costituzionale.

Sinistra Civica 

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