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17 Febbraio 2020 - 11:56
L’ufficio postale è inagibile.
Mercoledì scorso, durante un sopralluogo alla struttura da parte dei tecnici inviati dalle Poste, è stata rilevata una situazione di alto livello di pericolosità sui locali. A compromettere la vecchia struttura di via Arduino, in pieno centro, è una profonda crepa.
La sindaca Silvana Rizzato, allarga le braccia: “Le Poste si attiveranno per allestire temporaneamente una struttura mobile. Nel frattempo possiamo rivolgerci alla Posta di Vialfrè dov’è stato spostato il terminale di San Martino. Per tre giorni alla settimana l’ufficio continuerà a lavorare come se fosse quello di San Martino senza altri disagi per gli utenti”.
Poi, però, la Rizzato si toglie un sassolino dalla scarpa: “Sono anni che lavoriamo per cercare di cambiare la sede spostandola in locali più dignitosi e idonei alle esigenze della popolazione. Già il mio predecessore, il sindaco Foghino, aveva iniziato questo tito di dialogo con i dirigenti di Poste Italiane, ma né lui né io siamo mai riusciti a concludere nulla.
A me hanno risposto mille volte che il progetto era finanziabile, ma poi quei finanziamenti per eseguire quei quattro lavori necessari allo spostamento, non arrivavano mai. Sono passati i mesi e gli anni. E alla fine, qui a San Martino, ci ritroviamo senza l’ufficio postale. Un servizio essenziale per la popolazione di un paese così piccolo dove gran parte della popolazione ha già una certa età e difficoltà a spostarsi in un altro comune”.
Il sindaco Rizzato proponeva lo spostamento dell’ufficio di via Arduino, sprovvisto anche di accesso per disabili, al pian terreno dell’edificio comunale, dove si trova l’ambulatorio medico: “La proposta era quella di spostare l’ambulatorio nella ex scuola. E’ vero che all’ingresso principale lì ci sono le scale, ma sul retro c’è la rampa d’accesso per disabili.
Una struttura, quindi senza barriere architettoniche e provvista di servizi igienici. La responsabile dell’Asl aveva già dato l’autorizzazione. In questo modo le Poste avrebbero potuto traslocare nei locali lasciati liberi. Lì è tutto in piano, senza barriere architettoniche. Alle finestre ci sono anche le inferriate. Avrebbero solo dovuto cambiare la porta e fare pochi lavoretti.
Ma, ripeto, sono passati i mesi, gli anni, e la loro risposta è sempre stata positiva, ma poi non se ne faceva mai nulla. Siamo arrivati al punto che quel vecchio ufficio postale è stato chiuso perché pericoloso. Speriamo che sia la volta buona per spostare tutto nei locali da noi suggeriti qui a San Martino. Il trasferimento a Vialfrè è solo temporaneo. Farò di tutto per riavere il servizio in paese in tempi brevi. Brevissimi”.
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