AGGIORNAMENTI
Cerca
04 Gennaio 2020 - 18:11
“Come ogni anno in questo periodo, i botti, i petardi e i fuochi d’artificio, causano, nell’intero Paese, centinaia di feriti, anche gravissimi e, a volte, decessi. Riteniamo perciò opportuno e utile, rivolgere un invito, a tutti i cittadini, affinché tali prodotti siano fuochi consentiti, ovvero muniti di apposita etichetta, e siano acquistati solo presso commercianti autorizzati.
Si invita altresì a un uso responsabile degli stessi e una limitazione dell’utilizzo, come recitato dall’articolo 45 del regolamento di polizia urbana, nel rispetto di coloro i quali non apprezzano questo tipo di festeggiamento, nei confronti delle persone anziane, malate e, in generale, più deboli, oltre che nei confronti degli animali domestici che potrebbero subire traumi a causa di tali esplosioni. Quanto sopra anche e soprattutto, per motivi di sicurezza personale, privilegiando l’impiego di prodotti meno invasivi e pericolosi. Confidando nel rispetto degli altri e nel senso civico di tutti, si coglie l’occasione per augurare buon anno”.
Era questo l’appello lanciato dal commissario prefettizio Laura Ferraris a poche ore da Capodanno.
Eppure, a Venaria, anche nell’anno appena andato in soffitta, quell’appello - misto anche al divieto presente nel regolamento di polizia urbana - è rimasto inascoltato. Allo scoccare della mezzanotte, infatti, ogni zona di Venaria è diventata teatro di “guerre” di botti, petardi di ogni genere e con rumori differenti.
Per fortuna, nessuna persona è rimasta ferita e non si hanno notizie di animali fuggiti per paura o che si siano sentiti male per via di quei rumori fortissimi.
E questo articolo non è una accusa nei riguardi del commissario, ci teniamo a precisarlo. Anche perché gli agenti a disposizione sono pochi e non esiste una municipale “h24”, compresi i festivi, che possa andare a sanzionare chi usi petardi e botti per non aver adempiuto all’ordinanza: è un dato di fatto, inutile nasconderci dietro a un dito.
Ordinanza sì o ordinanza no? L’ordinanza serve, eccome. E’ un modo per sensibilizzare e, allo stesso tempo, provare a cambiare una mentalità. I risultati, probabilmente, non saranno immediati. Ma il cambio di tendenza ci sarà. Almeno si spera.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.