Il temuto covo dei guerriglieri No Tav oggi ha nella realtà l'aspetto di una spianata della Val Cenischia, a pochi passi dall'abitato di Venaus, dove non meno di 600 persone lavorano sotto un sole inclemente per organizzare uno dei più grandi eventi musicali della stagione italiana. È il 'Festival ad 'Alta Felicità', un mix di concerti ed eventi culturali con il quale le ragioni del 'No' alla Torino-Lione diventano un momento di aggregazione di respiro internazionale. "Nel 2018 gli spettatori furono in totale 70 mila - dice uno degli organizzatori - ma quest'anno ne aspettiamo non meno di centomila". La stima è fatta sulle prenotazioni per le vaste aree destinate al campeggio: solo per il primo giorno sono state il triplo del previsto. È proprio il campeggio a concentrare le attenzioni delle forze dell'ordine. Si sospetta che tra gli appassionati di musica andranno a mimetizzarsi frotte di antagonisti pronti ad attaccare il vicino cantiere del Tav: la giornata clou dovrebbe essere quella di sabato, quando il festival si fermerà e artisti e villeggianti verranno accompagnati a fare una 'passeggiata' verso le zone dei lavori. Per il momento si vedono ragazzi che giocano a fresbee o sonnecchiano in amaca. Nella tendopoli che cresce ora dopo ora spuntano qua e là bandiere di collettivi antifascisti. Più avanti si sente Lo Stato Sociale alle prese con il sound check. "La rassegna - spiega Andrea Bonadonna, leader del centro sociale Askatsuna, che qui è direttore artistico - si aprirà stasera con un evento unico e straordinario: gli artisti (dai Casino Royale a Eugenio Finardi a tanti altri - ndr) si esibiranno insieme alla Bandakadabra e all'Orchestra Piazza Vittorio. Sarà una musica che andrà oltre ogni barriera". Tutto gratis: il biglietto non si paga, i cantanti non prendono cachet, i lavoratori sono volontari. Ermelinda, 57 anni, di Bussoleno, No Tav di lungo corso, è una delle 200 persone impegnate in zona mensa: "Mi piace cucinare per chi condivide il nostro impegno a favore del territorio. Questo festival ci dà visibilità. Da ogni parte d'Italia salgono in Valsusa a conoscerci. E scoprono che non siamo né brutti né cattivi". L'ordine pubblico? Francesco Richetto, altro storico attivista, la mette così: "Ci sono persone che vogliono imporci un'opera inutile e devastante. Se sono preoccupate, a noi va bene: significa che esistiamo e stiamo facendo la nostra parte. Se Salvini è preoccupato, noi siamo felici".
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.