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LANZO. La sorella di Halili: "Giurò che non l'avrebbe più fatto"

"Ci avevi giurato che non l'avresti più fatto. E invece siamo di nuovo qui in questa situazione". E' la disperazione della sorella minorenne di Elmahdi Halili, questa mattina, quando gli agenti della Digos sono arrivati ad arrestarlo. Il blitz nella casa di Lanzo, dove il ragazzo abita con la famiglia, è scattato all'alba. Il padre ha inveito contro il figlio. Halili, autore del primo testo in italiano che esalta lo Stato Islamico, nel 2015 aveva patteggiato una pena di due anni per apologia di reato con l'aggravante di finalità terroristica. Dopo aver scontato la condanna, Halili ha continuato nell'opera di proselitismo. Tra i soggetti da lui contattati, quattro italiani convertiti, tra cui Luca Aleotti, di Reggio Emilia, che ha avuto diversi guai con la giustizia per istigazione al terrorismo e che a febbraio aveva finito di scontare la sorveglianza speciale. A Torino, Halili aveva intercettato giovani tra i venti e i trent'anni.
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