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14 Novembre 2017 - 10:06
Noi abitiamo nel 2001 e ogni anno assistiamo a degli incendi. Siamo a venti metri da quella zona e un impianto lì è pericoloso, chi garantisce per la nostra vita? Noi abbiamo dei figli lì...”.
La signora Svetlana alza il tono della voce, mentre i rappresentanti di Ferplant illustrano il progetto dell’impianto per la produzione di biometano.
E’ stata una serata piuttosto calda per il comune di Rondissone, al di là delle basse temperature raggiunte dal termometro nel salone polivalente.
Martedì sera, l’amministrazione comunale e l’azienda chivassese Ferplant hanno illustrato il progetto di un impianto per la produzione di biometano, nella zona industriale.
Solo una cittadina, di origine extracomunitaria ma residente in paese da una vita, ha scoperchiato il vaso di Pandora. Ha rivelato, in due battute, un problema di cui tutti sono a conoscenza ma a cui pochi, anzi quasi nessuno, hanno mai dato l’importanza che merita.
Una situazione molto particolare e anomala, come l’ha definita il primo cittadino, che è anche rischiosa per la salute dei cittadini. Lì nella zona industriale, ci sono infatti dei palazzi, abitati da parte della popolazione. Sei condomini in cui abitano in tutto circa 130 famiglie. Son là ma il piano regolatore dice che non dovrebbero esserci.
“Abbiamo ereditato una situazione dagli anni ‘70 - cerca di spiegare il sindaco Miriam De Ros -. In piena zona industriale, esiste una zona residenziale”.
“Nel ‘70 - aggiunge - erano nati per diventare uffici delle varie ditte e delle varie aziende che dovevano sorgere in quella zona. Poi non sono mai diventati uffici, sono diventati residenze per guardiani e poi sono stati trasformati in zona residenziale attorno agli anni ‘80 e sono stati venduti”. Una situazione che il sindaco dice di aver più volte fatto presente in Città Metropolitana.
“Ma è una situazione veramente anomala e assurda perchè in mezzo alla zona industriale non dovrebbero esserci quelle abitazioni. E il problema è che quando uno sottolinea alla città metropolitana le motivazioni per non far arrivare un insediamento si dice il centro abitato, ma quei condomini non fanno parte del centro abitato perchè si trovano in zona industriale e non dovrebbero esserci”.
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