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ALICE SUPERIORE. Minori: bimbo portato in Ucraina da madre, processo a Torino

ALICE SUPERIORE. Minori: bimbo portato in Ucraina da madre, processo a Torino
Arriva in tribunale il caso del bimbo della provincia di Torino che nel 2012, quando aveva poco più di due anni, venne portato in Ucraina dalla madre. Il 6 novembre, nel capoluogo piemontese, si aprirà il processo a carico della donna, che sarà imputata di sottrazione e trattenimento di minore all'estero e mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. Il padre, Mimmo, si costituirà parte civile con l'avvocato Maria Rosa D'Ursi. I due si erano sposati nel 2004. Nell'aprile 2012, al culmine di un complesso iter giudiziario e una causa di separazione, un giudice sancì l'affidamento congiunto del bambino ma, il 12 maggio successivo, la donna si allontanò insieme al piccolo. Da allora Mimmo ha potuto incontrare il figlio pochissime volte, fra numerose difficoltà, soltanto in Ucraina. "Attualmente - afferma l'avvocato D'Ursi - non sappiamo nemmeno più dove siano né la madre né il bambino. I contatti si sono interrotti". Il legale ha chiamato in aula diversi testimoni, fra cui il console italiano in Ucraina e i responsabili dei servizi sociali di Ivrea che si occuparono del caso. "Siamo finalmente arrivati al momento in cui potremo chiedere giustizia - commenta - non soltanto per un papà che sta lottando, ma per un bimbo che sta crescendo senza padre. Ed è importante sottolineare un fatto: lui non vuole sottrarre al figlio la figura materna, vuole soltanto avere la possibilità di esercitare il proprio ruolo di genitore".
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