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FAVRIA. Ragazzini denunciati dopo aver distrutto gli omini di polistirolo

Ilenia Scandale, in quegli omini di polistirolo, non ci ha messo soltanto le “mani” ma anche anima e cuore. Pochi mesi fa le era balenata l’idea. Come riuscire, con una spesa minima ed irrosoria, a fare qualcosa per rendere più sicure le strade per i bambini? Specie dopo aver tolto la divisa da “nonna vigile” ormai impegnata a tempo pieno a casa con la sua nipotina. E così aveva pensato di colmare il tempo sottratto a quella mansione realizzando una sorta di “dissuasori” da porre in prossimità delle scuole: figure di bambini a dimensione reale che potessero funzionare come segnalatore. Per dire: “ehi, automobilisti, occhio che qui passano i ragazzini”. Con tutti i rischi del caso. “Sapevo che qualcuno, prima o poi, avrebbe compiuto qualche atto di vandalismo...” osserva la consigliera comunale Scandale. E infatti è successo. Il primo episodio nell’autunno quando qualcuno, non si sa se in maniera dolosa od accidentale, aveva staccato la testa di una figurina e l’aveva lasciata a terra. Era seguito un periodo tranquillo. Sembrava che la popolazione fosse riuscita a convivere con quella novità. Ed invece un secondo episodio si è verificato domenica scorsa. Qualcuno, intorno alle 23,30 della sera, ha distrutto due omini: uno in via San Pietro, all’incrocio verso Oglianico; l’altro proprio sotto la telecamera dell’impianto di videosorveglianza. C’erano i testimoni. Qualcuno ha riferito, in Municipio, che si trattava di un gruppo di giovani. Ma è stato propro l’impianto di videosorveglianza a sciogliere ogni dubbio. Scandale ha atteso prima di visionare le immagini. “Sperava di non doverlo fare, che i responsabili si facessero avanti e chiedessero scusa - racconta -. E invece non è accaduto. Sono amareggiata. Molto. Per il gesto di vandalismo ma anche perché adesso ci troviamo costretti, come Amministrazione Comunale, a sporgere denuncia coinvolgendo quindi anche le famiglie dei responsabili, loro malgrado. La spesa per realizzare gli omini è stata minima ma, a questo punto, chi li ha distrutti contribuirà alla sostituzione. Ho fatto tutto questo col cuore, per la sicurezza, tema che dovrebbe toccare la sensibilità di tutti. Adesso procediamo, insieme ai vigili urbani”.  Pronta, dunque, a rimettersi al lavoro. “E non certo perché le elezioni comunali sono alle porte... In questi quattro annimi sono sempre impegnata per svolgere al meglio il ruolo di amministratore comunale” replica la consigliera a chi, come l’ex primo cittadino Giorgio Cortese, su facebook si è lasciato andare ad alcune frecciatine. Le sagome erano state collocate a settembre. Gli inconsueti “cartelli” sono stati posizionati nei pressi di piazza della Repubblica, su cui si affacciano i plessi scolastici, e nelle vie attigue. “E’ un modo un po’ simpatico - raccontava Scandale - per far capire alla gente che qui occorre andare un po’ più piano. Purtroppo passano auto che non rispettano il limite dei 30 all’ora. Tutte le mattine frequento il posto e vedo quotidianamente che c’è chi pigia un po’ troppo il piede sull’acceleratore. Ci siamo resi anche conto che forse la presenza della scuola non era sufficientemente segnalata”. La consigliera si è fatta ispirare da alcuni suggerimenti arrivati da qualche compaesano relativi al fatto che in Francia viene già utilizzata questa tipologia di cartelli. La prima settimana è stata di prova, piazzando dei manichini. Troppi cupi, grigi, e troppo simili ai bambini in carne e ossa. Qualcuno, di notte, non riuscendo bene a distinguerli, s’è anche messo a suonare il clacson. L’esperimento, insomma, non è piaciuto e quindi l’Amministrazione Comunale è passata al secondo step. Et voilà: dando un tocco di colore, le sagome in polistirolo hanno riscosso un ottimo apprezzamento.
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