Giorgio Brionati, figlio ed erede di Gustavo, è uno dei personaggi di “Castore e Polluce”, uno dei racconti noir di Antonio Manzini imperniati sulla controversa figura del vicequestore Rocco Schiavone. Nell’omonima serie diretta da Michele Soavi (già regista della fiction su Adriano Olivetti) con protagonista Marco Giallini, in onda da mercoledì 9 novembre in prima serata su Raidue, Giorgio avrà il volto di Stefano Saccotelli. Le cinque puntate sono state in gran parte girate nella scorsa primavera-estate in Valle d’Aosta, dove si ambientano le vicende dell’ufficiale di polizia trasferito per motivi disciplinari. “Terra con cui, assieme all’originario Canavese, mi divido – dice Stefano – avendoci anche abitato stabilmente per una decina d’anni. E che, a differenza del protagonista, non ho vissuto come luogo di confino ma, semmai, scelta di vita…”. Un ruolo di puntata per il quale l’attore ringrazia “…le Film Commission di Valle d’Aosta e Piemonte, il mio agente Paolo Fidemi, il regista Soavi e Cross Productions”. Lavoro che corona un anno particolarmente fortunato: oltre infatti a questo, un altro debutto attende a breve l’attore ai suoi primi venti di carriera. Tanti infatti sono passati dal debutto in teatro con “Il trionfo della medicina” prodotto dal Contato del Canavese, dopo la formazione nello Zodiaco di Caluso e alla “Sergio Tofano” di Torino. Stefano è infatti parte del cast internazionale del film belga-lussemburghese “The Toy Gun”, assieme a nomi quali John Hannah (“Quattro matrimoni e un funerale”, “Sliding Doors”) e Federico Castelluccio (“I Soprano”). “Duettare con loro, nel ruolo di Antonio, ristoratore italiano all’estero, è stato particolarmente emozionante: amo il mio lavoro, perché spesso mi dà la possibilità di confrontarmi con autentici mostri sacri, dai quali c’è sempre da imparare”. La partecipazione alla mafia-comedy diretta dal lussemburghese di origini italiane Marco Serafini, con la fotografia di un’eccellenza del cinema nazionale come Blasco Giurato (“Nuovo Cinema Paradiso”), è frutto di un evento piuttosto singolare: “Casualmente – racconta Stefano – vengo a sapere di una produzione internazionale dove si cercava un attore cinquantenne parlante inglese con accento “maccheronico”. Ho spedito il materiale e immediatamente ricevuto il testo per il provino dal regista, che ho successivamente inviato con un self-video via email: nel giro di poche ore avevo già il contratto in mano. Non so ancora se il film sarà distribuito in Italia, intanto aspetto la prima a New York probabilmente già entro la fine dell’anno”. Il 2016 di Stefano Saccotelli festeggia anche il suo ritorno in Canavese, dove sta girando nell’ex-polo di Telecittà “Sacrificio d’amore”. Per lui il personaggio di Filippo, maggiordomo di casa Farnesi.
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