IVREA. Patrocinio infedele: fece credere a un padre di aver ottenuto l'affido esclusivo dei bimbi

Se le inventava tutte per truffare i clienti. Atti falsi, sentenze inesistenti, provvedimenti che poi la Procura ha scoperto rinviandola a giudizio. Sono numerosi i fascicoli accumulati sul tavolo del Tribunale di Ivrea che vedono imputata Carla Giglio Meina, 51 anni, residente a Burolo, avvocato radiata dall'albo ormai dal 2011, da quando erano partite le denunce dei suoi numerosi clienti presi per i fondelli. I reati sono gravissimi e vanno dal patrocinio infedele al falso e all’abuso di foglio firmato in bianco. Uno di questi casi è arrivato in aula martedì scorso. Tra le persone offese, un padre che si era visto consegnare un falso atto del Tribunale che gli rinosceva l'affidamento esclusivo dei bambini (ma non era vero nulla) ed una collega di Torino, l'avvocato Ilenia Mazzeo, che con la Giglio Meina assisteva l'uomo nella causa di separazione dalla moglie. I fatti risalgono alla festività natalizie del lontano 2009 quando la Giglio Meina presenta al malcapitato papà un provvedimento della Corte d’Appello risalente al luglio precedente. Lui sbarra gli occhi, quasi non ci crede ma esulta dalla gioia. I bimbi stanno passando le feste con lui. Quando la moglie bussa alla porta per riportali via lui si oppone e mostra quel foglio. La donna non impiega molto a recarsi presso la Procura scoprendo che si tratta di un inganno. Ma non è tutto perché, nel febbraio del 2010, sbuca un foglio in bianco, firmato dalla Mazzeo, che in buona fede lo aveva lasciato nelle mani della Giglio Meina per eventuali sostituzioni in udienza. Ebbene, la Giglio Meina ne approfitta e si auto-sostituisce presentando al Tribunale di Torino una memoria. La Mazzeo, che si è costituita parte civile nell'ambito del processo, assistita dall'avvocato Maurizio De Nardo, ha raccontato che era all'oscuro di tutto.