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24 Ottobre 2013 - 22:11
Tutta colpa della Posta. A Lugnacco le lettere non giungevano sempre correttamente a destinazione. Almeno in Regione Monti, tra la mancanza dei numeri civici e le continue sostituzioni dei postini, costretti quindi a chiedere indicazioni o la disponibilità dei vicini a consegnare la corrispondenza ai legittimi destinatari.. Sarebbe questo il motivo per cui un'abitante si trova ora imputata, presso il Tribunale di Ivrea, con l'accusa di omesso versamento dei contributi previndenziali relativi al periodo tra il 2008 e il 2009. Trattasi di Marinella Panero, difesa dall'Avvocato Raffaella Orsello. Il processo, che si sta celebrando di fronte al giudice Claudia Colangelo, per il momento è fermo al mistero di una raccomandata dell'Inps, destinata alla donna ma mai recapitata. Puff. Scomparsa nel nulla. Almeno stando alle dichiarazioni rese da una testimone, Lara Feraboli, una vicina di casa, per la quale il Pubblico Ministero Gianluca Dicorato ha chiesto la trasmissione degli atti in Procura per il reato di appropriazione indebita o sottrazione della corrispondenza. Era stata lei, infatti, a firmare per la raccomandata, nel maggio 2009, quando la postina aveva bussato in cerca della Panero. "Non ricordo, nemmeno di averla firmata, non ho mai consegnato nulla" ha confessato e ribadito la testimone, pur riconoscendo la propria firma posta sull'attestato di consegna e mettendo il magistrato al corrente di alcuni problemi di vista che le renderebbero difficile leggere senza supporti ad occhio nudo. "Non so, non mi ricordo nulla – ha sottolineato la donna -. So solo che c'era il problema della posta. Ne avevamo parlato anche al Sindaco". Tanto è vero, come ha riferito l'Avvocato Orsello, che nemmeno il decreto di condanna sarebbe arrivato all'abitazione della Panero. Il difensore ha anche prodotto le dichiarazioni rilasciate dalla postina nel 2009 e il giudice ha disposto di ricitare i testi per la prossima udienza fissata per il 13 dicembre.
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