Mancano due giorni alla comunicazione da parte del sindaco Emanuele De Zuanne dei tre nuovi assessori e, nel frattempo, la maggioranza è esplosa. La frattura si è consumata la scorsa settimana, in una riunione a porte chiuse convocata da De Zuanne per comunicare i nuovi assetti di giunta. O meglio, parte dei nuovi assetti. “Fuori Vincenzo Versace e Pino Medaglia” ha sentenziato il sindaco, senza tuttavia comunicare i subentranti (due donne più Andrea Cisotto, ndr). E si è scatenato il putiferio. Perchè i due “defenestrati” non l'hanno presa benissimo. Tutt'altro. Il vicesindaco in particolare ha lanciato la sua controproposta: lasciare la giunta così com'è, far rientrare Daniela Carrera (dimessasi l'anno scorso, ndr) e arrivare a fine mandato. Una proposta a cui, assicurano i bene informati, De Zuanne non avrebbe neanche risposto. A differenza di Cecco Goia, lesto nel rifilare all'ormai ex vicesindaco un secco “no”. A questo punto si sarebbe inserito Versace, col dente avvelenato pure lui. “E tu, non dovevi dimetterti dalla presidenza del consiglio per far spazio Cisotto degli Indipendenti?” ha detto Versace, ricordando a Goia il “patto segreto” siglato a inizio legislatura e rinfacciandogli consequenzialmente un eccessivo attaccamento alla poltrona. Versace ha quindi rincarato la dose, sottolineando che gli accordi prevedevano, tra l'altro, l'uscita di scena di Furlini per Debenedittis. E non è finita. Durante l'infuocata riunione si racconta che il sindaco si sarebbe lasciato andare a una “confessione” inaudita, almeno in seduta plenaria. “Nel 2016, io non mi ricandido”. A questo punto, Medaglia ha sbottato: “Come non ti ricandidi? Stai dicendo che non hai più voglia? E con che coraggio continui ad amministrare? Allora dimettiti adesso”. Insomma, è evidente che la maggioranza è a un passo dall'andare a carte quarantotto. Ormai è difficile pensare alla permanenza di Medaglia e Versace nel gruppo. I due resteranno in consiglio, e sebbene da soli non possano pensare di impensierire De Zuanne, qualche grattacapo potrebbero crearlo. Basterebbe portare solo un altro consigliere dalla loro parte per mandare sotto il sindaco.
lorenzobernardi@giornalelavoce.it
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