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23 Dicembre 2014 - 16:14
É Tommaso Gilardini a spaccare il Pd. Lo ha fatto presentando, lunedì sera, una mozione scritta sul momento, a mano. Dal contenuto decisamente più prudente rispetto alla mozione a firma di Pierre Blasotta (Movimento 5 Stelle) che chiedeva la revoca di Morezzi dall'incarico non solo di Vicepresidente ma di consigliere, senza se e sena ma.
Gilardini, insieme ai colleghi Diego Borla ed Elvio Gambone, si "accontenta" delle dimissioni da Vicepresidente. O, meglio, di "invitare il Cda della Fondazione Guelpa a valutare la sospensione delle deleghe vice presidenziali all’Ing. Morezzi e a provvedere ad una gestione congiunta sino alla fine del mandato di tutti i consiglieri di Amministrazione".
Il minimo dovuto. Quel tanto sufficiente, insomma, da mettere in imbarazzo e dividere la maggioranza. Non foss'altro di fronte a certe dichiarazioni di Morezzi rilasciate in un'intervista del 19 dicembre alla "Sentinella del Canavese". Piuttosto che avere il buon gusto di farsi da parte, il 78enne s'è messo pure a fare il sarcastico.
"Mi sento preso in giro – ha sottolineato e ribadito Gilardini –. La mia mozione non nasce dalla vicenda giudiziaria ma da quell'intervista. Morezzi non è una figura di primo pelo nè uno sprovveduto. Ha risposto con grande mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio Comunale e con battute di scherno. Ancora in un comunicato stampa il Pd continua a magnificare i risultati della Fondazione, non foss'altro per il suo capitale. Non sono uno sciacallo, non mi interessa mettere al rogo nessuno ma nemmeno santificare. Ringrazio il Presidente Ballurio d'aver agito svestendosi del suo colore politico. Le informazioni non ci devono arrivare di seconda mano e io non voglio si dica che nelle nomine del cda della Guelpa abbiamo consapevolmente ignorato il patteggiamento per bancarotta. Io non lo accetto.
Non solo il comportamento del Sindaco ma del Pd è stato di tenere all'oscuro il Consiglio. Da oggi basta atti di buona fede. Saremo contro a prescindere".
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