Il sindaco Puppo e l'architetto Camillo al confronto coi genitori
“Signor sindaco, lei manderebbe suo figlio alla Gobetti?”. Clima teso e voci grosse mercoledì pomeriggio all'incontro fra Fabrizio Puppo e i genitori della scuola media per discutere della sicurezza dei locali dopo il crollo degli intonaci della scorsa settimana e la conseguente chiusura dei locali, poi revocata. In almeno un paio di frangenti l'atmosfera si è surriscaldata con un paio di genitori che si sono alzati in piedi e hanno duramente polemizzato con il primo cittadino. Del resto si poteva immaginare che la tensione si sarebbe impennata. L'episodio della scorsa settimana ha colpito molto l'opinione pubblica e allarmato i genitori. Ecco perchè il sindaco ha convocato un confronto con insegnanti e genitori, in un'aula della Gobetti. “Cominciamo col dire che i titoli che ho letto sul giornale sono da procurato allarme – hanno detto il sindaco e l'architetto Antonio Camillo del comune – Non è crollato nessun soffitto: a causa delle infiltrazioni d'acqua si è “sfondellato” il controsoffitto, causando un distacco degli intonaci”. Non che la puntualizzazione abbia tranquillizzato granché i presenti perchè, come ha detto un genitore, “se invece che un mattone ti casca in testa l'intonaco, non vuol dire che la scuola sia sicura”. Il sindaco ha ammesso che sì, occorre intervenire celermente, ma ha puntualizzato che “il controsoffitto non è crollato in testa a nessuno perchè l'aula interessata dalla caduta era stata preventivamente chiusa”. Puppo e Camillo hanno quindi illustrato le contromisure che prenderà il comune. “Entro febbraio realizzeremo un intervento di allargamento dei tubi pluviali che potrebbe risolvere il problema. Lavoreremo a comparti e i ragazzi potranno continuare a frequentare. Parallelamente, ci attiveremo per capire quanto costa un intervento strutturale di rifacimento del tetto. E cercheremo di capire che parte dei contributi dell'otto per mille potremmo investire in manutenzione. Perchè i soldi occorre trovarli, e non ci sono”. E proprio qui si sono accesi gli animi. Alcuni genitori, infatti, hanno preso la parola. “I lavori li dovete fare anche senza soldi, ne va della sicurezza dei nostri figli. Prendeteli dallo stipendio del sindaco” ha detto un papà. Polemiche anche sull'operato degli uffici. “Sono bastati due giorni per individuare il problema e la soluzione, doveva crollare il soffitto per capirlo?” ha aggiunto un altro. Accuse respinte al mittente da Camillo. “Non è vero che non controlliamo – ha detto Camillo – Tant'è vero che il locale dove sono caduti gli intonaci era chiuso. Il contatto fra la scuola e l'ufficio tecnico è quasi giornaliero. Abbiamo deciso di riaprire la scuola perchè i tecnici hanno garantito che non ci sono problemi strutturali”. Incalzato dai genitori, Puppo ha ribadito. “Certo che manderei i miei figli alla Gobetti. Non mi sarei mai preso la responsabilità di aprire la scuola se non fossi stato certo che era sicura. Tengo alla sicurezza dei vostri figli almeno quanto voi. In primis per i bambini, e in secondo luogo perchè se succede qualcosa in galera ci vado io”. Il preside Marcello Vitanza ha poi concluso. “Ringrazio l'amministrazione, ma chiedo che il comune prenda un impegno: se l'intervento “tampone” non dovesse risolvere il problema, la scuola ha bisogno di una soluzione definitiva. L'abbiamo già sentito altre volte che il problema era stato individuato. Ma siamo ancora qui a veder piovere nelle aule”. Alla fine dell'incontro, il clima di tensione si è stemperato. Ma i genitori e gli insegnanti hanno lasciato intendere che terranno il fiato sul collo al sindaco finché alla Gobetti le infiltrazioni e gli intonaci che cascano non saranno che un brutto ricordo.
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