IVREA Violentata all'età di 8 anni da amico di famiglia. 10 anni dopo il processo

Soltanto all'età di sedici anni trova il coraggio di denunciare l'uomo che l'aveva violentata molto tempo prima, quando, di anni, ne aveva otto. La ragazza, residente in un paesino dell'eporediese, poco tempo fa si è presentata dai carabinieri. A loro ha raccontato di avere subito, ormai adolescente, un approccio analogo che le avrebbe ridestato il ricordo di quelle ormai lontane uscite in barca... Gianni (nome di fantasia) era un amico dei suoi genitori, molto fidato. Più volte l'aveva presa con sé, sotto la sua custodia.

"Non preoccupatevi -- aveva detto alla famiglia --, facciamo un giretto al lago di Viverone, ve la riporto". Ma in quei pomeriggi si sarebbero consumati momenti di frugale passione. Adesso l'uomo, 55 anni, si trova imputato, presso il tribunale di Ivrea, con la grave accusa di violenza sessuale, difeso dall'avvocato Ferdinando Ferrero. L'uomo rigetta ogni accusa, si dichiara innocente.

La ragazza, oggi diciottenne, si è costituita parte civile con l'avvocato Silvia Rossetti. E' già stata sentita, di fronte al collegio presieduto dal giudice Carlomaria Garbellotto, in un'udienza a porte chiuse, ma per lei è stato molto difficile ricostruire quei drammatici ricordi ma ha confermato tutto.

Accadeva, ha raccontato, soprattutto in l'estate. Le violenze sarebbero continuate poi per un lungo periodo. Addirittura per tre anni, dal 2004 al 2007.

L'udienza di martedì 2 dicembre è stata interamente dedicata al confronto tra i periti di parte. Il consulente di parte civile ha corroborato la tesi della ragazza sostenendo che i disagi, anche di tipo psicologico, sarebbero riconducibili alle violenze subite. Viceversa il consulente della difesa ha riferito che i disturbi non sono univoci ma possono essere anche provocati da altri fattori. Il processo è stato rinviato a marzo per la sentenza.