Un agguato, forse per questioni di denaro, un omicidio brutale e premeditato. C'è un arresto per la morte di Anna Piccato, la pensionata di 70 anni uccisa mercoledì scorso a Barge, nel Cuneese, il volto irriconoscibile per le ferite inferte con una roncola o, forse, un'ascia. Il tribunale di Cuneo ha convalidato il fermo di Daniele Ermanno Bianco, un muratore 40enne di Barge. I carabinieri lo hanno fermato poche ore dopo il ritrovamento del cadavere delle donna, in un giardinetto nel centro del Paese, ma la notizia è stata resa nota soltanto oggi dagli inquirenti, che proseguono le indagini nel massimo riserbo. A pesare sulla posizione dell'uomo ci sarebbero alcune testimonianze e le sue dichiarazioni, giudicate finora poco convincenti, sui movimenti di quella giornata. L'omicidio, su cui stanno indagando i carabinieri con il coordinamento del pm Alberto Braghin, risulta avvenuto tra le 6:35 e le 6:45, quando però Bianco - che vive in una casa isolata sulla collina in località Gabiola messa sotto sequestro dagli inquirenti - sarebbe stato visto entrare in un bar. "La convalida dell'arresto conferma che il quadro acquisito dispone degli elementi necessari per dare una risposta al delitto - dice all'ANSA il procuratore Onelio Dodero - Un plauso va all'attività dei carabinieri, e al sostituto procuratore Braghin, per l'eccellente lavoro svolto sin dal ritrovamento del cadavere della donna". Le indagini, comunque, non si fermano, perché "è indispensabile - sottolinea - ricostruire in modo preciso la dinamica e gli elementi del crimine senza lasciare nulla al caso". L'arma del delitto, un oggetto pesante con cui la vittima sarebbe stata colpita una dozzina di volte, non è stata trovata. Quanto al movente, si pensa appunto a una questione di denaro: un rifiuto della donna avrebbe scatenato la reazione dell'aggressore, che avrebbe teso l'agguato ad Anna grazie alla conoscenza delle sue abitudini di vita e dei suoi spostamenti. Bianco nega le accuse. "Il quadro indiziario - afferma il suo legale, avvocato Davide Ambrassa - è contraddittorio. Manca l'arma e manca un movente credibile. Il mio assistito, quando è stato interrogato, ha chiarito i suoi spostamenti prima e dopo l'ora dell'omicidio. Pochi minuti dopo il momento in cui è stata collocata l'aggressione, peraltro, Bianco è stato visto entrare in un esercizio pubblico di Barge in condizioni di assoluta tranquillità e senza tracce né sugli abiti né sulla sua persona. Ho presentato un'istanza al tribunale del riesame". Intanto Barge, quasi 8 mila abitanti alle porte della Valle Po, si prepara a dare l'ultimo saluto ad Anna Piccato, operaia in pensione molto nota in paese per le attività di volontariato svolte con la Croce Rossa. Sabato, alle 14:30, si svolgeranno i funerali in forma privata. La sindaca Piera Comba ha proclamato il lutto cittadino e ha invitato i residenti a esporre sull'uscio di casa un paio di scarpe rosse, simbolo del femminicidio.
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