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Cronaca
30 Dicembre 2025 - 23:36
Paolo Dondi, aveva 81 anni
Paolo Dondi era un dirigente modello, corretto e leale. Proprio come lo è il rugby.
Ci ha lasciato, all’età di 81 anni, dopo aver lottato con forza e determinazione, contro una malattia incurabile.
Appassionato, pronto a sostenere i giocatori da bordo campo, ma mai fuori dalle righe. Signorile nei suoi commenti, preciso nei suoi report. Per un giovane giornalista che seguiva lo sport locale, come lo ero io, trovare una disponibilità così limpida e puntuale, era come trovare un tesoro. E infatti lo era. Senza di lui, il rugby a Settimo non sarebbe mai sbarcato.
Lo conferma anche Giovanni Ferlin, ex giocatore talentuoso e un nome a cui il rugby settimese deve molto. “Queste sono le qualità di un rugbista: rispetto, lealtà, autocontrollo, spirito di squadra, solidarietà, umiltà, sacrifico, determinazione, generosità - ha scritto Giovanni Ferlin sui social - . Allora dobbiamo dire che il nostro amico Paolo, che non aveva mai passato una palla ovale, era un campione. Se venticinque anni fa non ci fosse stato anche lui, semplicemente il rugby a Settimo non sarebbe nato. Quindi, nessuna palla che rotola storta, nessun bambino infangato, nessun placcaggio, nessuna meta fatta o mancata per un pelo, nessun terzo tempo, nessuna risata dopo una vittoria e nessuna lacrima dopo una sconfitta. E le lacrime, come si sa, hanno la forma di piccole sfere allungate, curiosamente simili a una palla da rugby”.

Maurizio Ferlin e Paolo Dondi
Dondi insieme al papà di Giovanni, Maurizio, ha voluto e costruito una realtà sportiva straordinaria partendo veramente da zero. Solo volontà, amore per uno sport sconosciuto anche per lui che non l’aveva mai praticato, e pochi, pochissimi soldi. Un piccolo miracolo di provincia, che ebbe il merito di aggregare un gruppo di giovani nati nei primi anni Settanta per portarli sul campo e fuori dalla strada. A sognare di far meta, in campo e nella vita, tutti insieme. E ci è riuscito. Quella squadra giovanile del Settimo Torino Rugby vinse tanto e, soprattutto, dimostrò ciò che si può fare animati dalla passione per lo sport sano.
Ha conciliato impegni di lavoro e quelli sportivi con la massima puntualità, perché Paolo Dondi era così: impeccabile. Ha lasciato un ricordo indelebile nel mondo del rugby locale e il suo esempio sarà un faro per le future generazioni di dirigenti.
I funerali sono stati celebrati questo pomeriggio, martedì 30 dicembre, alle 14 alla San Giuseppe Artigiano: lascia la moglie Daniela e i figli Dario e Laura, i nipoti e tutti i suoi cari.
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