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Ruba un furgone a Settimo Torinese, “trucca” la targa e sparisce: arrestato dopo un mese di indagini

Il 33enne vive tra Torino e Settimo: i Carabinieri lo hanno individuato grazie alle telecamere comunali. Già sottoposto a divieti per violenze contro l’ex, è finito in carcere a Ivrea con accuse di furto, ricettazione e violazione delle disposizioni del Tribunale

Targa camuffata per sfuggire ai varchi: 33enne arrestato tra Torino e Settimo dopo il furto di un furgone

Foto archivio

Si chiudono con l’arresto di un 33enne residente tra Torino e Settimo le indagini condotte dai Carabinieri della Tenenza, avviate a metà luglio dopo la denuncia di un furto avvenuto in via Torino. A sparire era stato un Ford Transit bianco, rubato nel cuore della notte.

Le telecamere comunali hanno giocato un ruolo decisivo. Più volte, infatti, il mezzo è stato ripreso mentre attraversava i varchi elettronici della città. Ma c’era un dettaglio che ha subito insospettito i militari: la targa era stata alterata artigianalmente. Con un colpo di pennarello o qualche escamotage improvvisato, la lettera “C” era stata trasformata in una “O”, un trucco semplice quanto rischioso, escogitato per evitare multe e soprattutto controlli mirati.

arresto

Il furgone, dopo alcuni giorni, è stato rinvenuto in una zona periferica, ma dell’autore del furto non c’era traccia. Le immagini, però, non avevano lasciato scampo: il volto del conducente era stato immortalato dalle telecamere, consentendo ai Carabinieri di avviare una serie di accertamenti. È così emerso che l’uomo non era nuovo ai guai giudiziari: a suo carico pendevano già un divieto di dimora e un divieto di avvicinamento nei confronti dell’ex fidanzata, residente proprio a Settimo, in seguito a episodi di violenza fisica e psicologica.

Dopo settimane di ricerche, il 33enne è stato individuato in Barriera Milano, a Torino. Qui i militari lo hanno “stanato” e tratto in arresto. Le accuse sono pesanti: furto, ricettazione e violazione delle disposizioni del Tribunale di Ivrea. L’uomo si trova ora nel carcere eporediese, in attesa dei provvedimenti della magistratura.

Un finale inevitabile per una fuga che, complice una targa maldestramente “truccata”, non poteva durare a lungo.

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