Siti con autolesionismo e violenza, la scuola del Canavese segnala alla Polizia

Contenuti violenti, autolesionismo, accesso libero a siti pericolosi. È questo lo scenario inquietante che ha spinto l’Istituto comprensivo di Rivarolo, nel Torinese, a suonare il campanello d’allarme. Non ci sono stati episodi specifici tra gli studenti, ma tanto è bastato al team antibullismo e cyberbullismo per muoversi e inviare una circolare urgente alle famiglie. E, soprattutto, per allertare la polizia postale.

«Si è provveduto a inviare formale segnalazione alla polizia postale – si legge nel documento della scuola – ma si ritiene opportuno informare le famiglie affinché possano vigilare il più possibile sulla navigazione internet compiuta da parte dei loro figli e figlie». Parole che pesano, e che riflettono un disagio sempre più diffuso: quello di una generazione connessa, ma esposta, fragile, sola davanti allo schermo.

La questione non è nuova, ma stavolta ha preso una piega concreta. Alcuni studenti delle scuole medie sarebbero entrati in contatto con portali digitali ad alto rischio, pieni di immagini e video di violenza esplicita, incitamento all’autolesionismo e contenuti che sfuggono a ogni controllo. Nessun filtro, nessuna barriera. Un clic, e si apre un abisso.

Da qui la scelta dell’istituto di scrivere nero su bianco ai genitori, con una comunicazione che non lascia spazio a dubbi: attenzione massima, serve vigilanza, serve educazione digitale. Un richiamo forte, necessario, che mette al centro il ruolo delle famiglie in un’epoca in cui la rete è parte della quotidianità dei più giovani, ma non sempre è un luogo sicuro.

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