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03 Aprile 2025 - 09:13
Ivrea, carcere allo sbando: detenuti incendiano, aggrediscono e mandano in ospedale cinque agenti
Gli ultimi drammatici episodi registrati all’interno della Casa Circondariale di Ivrea sono l’ennesima, brutale conferma di un sistema penitenziario ormai fuori controllo. In poche ore, due eventi gravi hanno messo a repentaglio la sicurezza del personale e della struttura, in un contesto che sembra sempre più somigliare a un campo di battaglia che a un istituto di detenzione.
Il primo episodio si è verificato il 2 aprile, quando un detenuto di origine rumena ha appiccato un incendio nella propria cella, costringendo un ispettore della Polizia Penitenziaria a ricorrere alle cure dell’ospedale per un’intossicazione da fumo. Appena il tempo di spegnere le fiamme e rimettere in sicurezza il reparto, ed ecco la seconda esplosione di violenza: un altro detenuto, questa volta di origine afgana, ha aggredito cinque agenti, provocando loro lesioni con prognosi comprese tra i 4 e i 10 giorni.
Il tutto in una struttura che da tempo è priva di un Comandante titolare, lasciando il personale senza una guida stabile, senza un riferimento diretto, e con un crescente senso di abbandono. Una situazione che, secondo l’OSAPP(Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), non è più tollerabile.
Leo Beneduci, Segretario Generale dell’OSAPP, non usa mezzi termini:
“Le carceri italiane sono ormai dei veri e propri colabrodo. Ogni giorno, il personale di Polizia Penitenziaria lavora in condizioni inaccettabili, senza tutele e senza strumenti adeguati per garantire sicurezza e ordine. I detenuti hanno preso il controllo delle strutture, in un clima di anarchia e impunità. Il Governo non può più restare a guardare: è necessario un intervento straordinario e urgente per ristabilire la legalità e tutelare chi lavora in prima linea per la sicurezza del Paese.”
L'OSAPP chiede la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il sistema penitenziario. Una richiesta drastica, certo, ma che trova giustificazione nei numeri, nei racconti e nelle cicatrici quotidiane lasciate addosso a chi veste una divisa e cerca di garantire ordine in un contesto dove l’ordine non esiste più.
La situazione della Casa Circondariale di Ivrea, con i suoi ripetuti episodi di violenza, la cronica carenza di personale, e l’assenza di un comando stabile, è lo specchio fedele di una crisi sistemica che coinvolge l’intero apparato carcerario italiano. E mentre i detenuti agiscono indisturbati, chi dovrebbe rappresentare lo Stato finisce in ospedale, nel silenzio assordante delle istituzioni.
L’OSAPP annuncia che continuerà a denunciare con fermezza queste condizioni e a chiedere con forza interventi concreti, non più promesse. Perché la sicurezza degli operatori penitenziari non può essere l’ultima voce dell’agenda politica.
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