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Cronaca
07 Settembre 2024 - 09:53
È un tranquillo pomeriggio di giovedì 5 settembre quando la routine del parcheggio dell’Ospedale di Settimo Torinese viene bruscamente interrotta da una scena degna di un thriller.
Un uomo di 53 anni, affacciato al balcone di una delle stanze dell'ospedale, nota tre individui che si aggirano con fare sospetto tra le auto in sosta.
Il loro comportamento furtivo non passa inosservato agli occhi attenti del testimone, il quale, insospettito da quelle movenze tipiche di chi sta per compiere un colpo, decide di agire prontamente.
Non perde tempo: afferra il cellulare e compone il numero d’emergenza 112, fornendo ai Carabinieri una dettagliata descrizione dei tre soggetti, dai vestiti ai movimenti.
La risposta delle Forze dell’Ordine è fulminea: in pochi minuti, due pattuglie dei Carabinieri sono già sul posto, pronte a intervenire. Il lavoro di squadra tra il testimone e i militari dell’Arma dà presto i suoi frutti.
Grazie alle precise indicazioni, i Carabinieri riescono a individuare e fermare due dei tre sospettati mentre tentano di dileguarsi tra le aree verdi circostanti. Si tratta di un 25enne e un 61enne, già noti alle Forze dell’Ordine, bloccati e tratti in arresto. L'accusa è pesante: tentato furto aggravato in concorso. La flagranza di reato non lascia spazio a dubbi.
Il sopralluogo successivo permette di accertare i segni di effrazione sui nottolini di ben tre autovetture, tutte oggetto del tentato furto. Non solo: i Carabinieri riescono anche a identificare l'auto utilizzata dai tre per raggiungere il parcheggio. Si tratta di una piccola utilitaria intestata alla compagna di uno degli arrestati, un ulteriore tassello che conferma la pianificazione del colpo.
Ma la vicenda non si chiude qui.
Il terzo uomo, il complice sfuggito all’arresto, è ancora in fuga.
All’arrivo delle forze dell’ordine, infatti, l'individuo è riuscito a far perdere le sue tracce, sparendo nel nulla tra i quartieri limitrofi. Le ricerche continuano, e le Forze dell’Ordine confidano di poterlo individuare nelle prossime ore.
Per i due arrestati, il provvedimento è scattato durante le indagini preliminari.
È bene ricordare, tuttavia, che in questa fase processuale vige ancora il principio di presunzione di innocenza, fino a una eventuale condanna definitiva.
Una vicenda che, senza l’occhio attento del testimone e il rapido intervento dei Carabinieri, avrebbe potuto concludersi con un bilancio ben diverso, a danno dei malcapitati proprietari delle auto parcheggiate.
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