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Cronaca
07 Agosto 2024 - 12:15
Una giovane di 26 anni, residente nella zona di Alba (Cuneo), è stata salvata grazie a un trapianto di fegato in super-urgenza eseguito all'ospedale Molinette della Città della salute di Torino, dopo essere stata colpita da un grave colpo di calore. La ragazza è stata trovata incosciente sotto un albero dai suoi familiari durante una mattina di sole rovente, vicino alla sua casa di campagna. Immediatamente trasportata all'ospedale di Verduno (Cuneo), presentava una temperatura interna di 41 gradi.
I medici rianimatori dell'ospedale di Verduno, sotto la direzione del dottor Enrico Ravera, hanno subito intubato la giovane e iniziato un trattamento di raffreddamento con ghiaccio e liquidi freddi somministrati endovena, impedendo così la progressione verso un'insufficienza multi-organo. Nonostante il tempestivo intervento, il giorno successivo la situazione del fegato è peggiorata rapidamente, evolvendo in una severa insufficienza epatica fulminante.
Un consulto con i medici dell'ospedale Molinette di Torino, tra cui Luca Cremascoli e Antonio Toscano del reparto di Anestesia e Rianimazione 2, diretto da Roberto Balagna, e l'epatologa Silvia Martini, ha determinato la necessità di un immediato trasferimento della paziente a Torino. Dodici ore dopo il trasferimento, dato il grave e irreversibile danno epatico, Renato Romagnoli, direttore del Centro trapianto di fegato e neo-direttore del dipartimento Trapianti della Città della salute di Torino, ha deciso di inserire la ragazza in lista d'attesa per un trapianto di fegato con priorità di super-urgenza nazionale.
L'ospedale Molinette di Torino
In quel momento, l'équipe chirurgica del Centro torinese era impegnata in un prelievo di organi in un altro ospedale piemontese, sotto il coordinamento del Centro regionale trapianti diretto da Federico Genzano Besso. Il chirurgo Damiano Patrono, collaboratore di Romagnoli, stava completando un delicato intervento di divisione del fegato di un donatore in due parti (Split Liver), in modo che la parte sinistra, più piccola, fosse trapiantata a un ricevente pediatrico in un altro centro trapianti italiano, mentre la parte destra, più grande, fosse destinata a un ricevente adulto a Torino. Quest'ultima si è rivelata perfettamente compatibile con le necessità della giovane paziente.
A meno di due ore dall'inserimento in lista d'attesa, la giovane è stata portata in sala operatoria. Il complesso intervento di trapianto, durato circa otto ore, è stato eseguito con successo da Romagnoli e dalla sua équipe. A meno di quattro giorni dall'operazione, le condizioni della paziente sono in rapido miglioramento e la ragazza si sta progressivamente risvegliando nella terapia intensiva, diretta da Roberto Balagna.
Giovanni La Valle, direttore generale della Città della salute di Torino, ha commentato: "Una vita salvata che conferma per l'ennesima volta l'altissimo livello dei professionisti e l'eccellente macchina organizzativa della Città della salute di Torino. La fattiva collaborazione con gli altri ospedali piemontesi ha permesso di fare rete e di compiere un vero miracolo."
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