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Cronaca

Minaccia e tenta di rapinare una donna con un asse di legno chiodato. Poi semina il panico in centro a Ivrea

L'aggressore è stato intercettato nel centro di Ivrea mentre ancora brandiva l’asse di legno, seminando il panico tra i passanti.

Minaccia e tenta di rapinare una donna con un asse di legno chiodato. Poi semina il panico in centro a Ivrea

Momenti di terrore si sono consumati la sera del 17 maggio tra Pavone Canavese e Ivrea. Un uomo di 23 anni, in evidente stato di agitazione, probabilmente dovuto all’uso di sostanze alcoliche e stupefacenti, ha minacciato una donna con un asse di legno chiodato, tentando una rapina.

Il fatto è avvenuto mentre la vittima, alla guida della propria autovettura, era ferma a uno stop. Il giovane aggressore, avvicinandosi a piedi, ha aperto la portiera del veicolo e, sotto la minaccia dell'arma improvvisata, ha intimato alla donna di scendere, minacciandola di morte.

Terrorizzata, la vittima ha eseguito gli ordini e, una volta fuori dall’auto, è fuggita verso un bar poco distante, inseguita per un breve tratto dall’aggressore. Quest’ultimo ha desistito dal suo intento solo quando la donna è entrata nel locale.

Immediatamente, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Ivrea sono stati allertati e hanno iniziato una caccia all'uomo che ha coinvolto tutta la zona. L'aggressore è stato intercettato nel centro di Ivrea mentre ancora brandiva l’asse di legno, seminando il panico tra i passanti.

Grazie all'intervento tempestivo dei militari e all'uso dello spray urticante in dotazione, il giovane è stato disarmato e arrestato. L’uomo, gravemente indiziato di rapina aggravata e porto di oggetti atti a offendere, è stato trovato in possesso del telefono cellulare sottratto alla donna.

Il presunto rapinatore è stato successivamente accompagnato all’ospedale di Ivrea e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La rapidità dell’intervento ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente, garantendo la sicurezza della comunità locale.

Le indagini preliminari sono ancora in corso e, come previsto dalla legge, vige la presunzione di innocenza per l'indagato.

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