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Cronaca

Sparò e uccise il ladro: rinviato a giudizio il tabaccaio

L'accusa nei suoi confronti è di eccesso di legittima difesa

Sparò e uccise il ladro: rinviato a giudizio il tabaccaio

La procura di Ivrea ha chiuso (per la seconda volta) le indagini e la pm Valentina Bossi ha chiesto il rinvio a giudizio per Franco Iachi Bonvin, il tabaccaio di Pavone Canavese che la notte tra il 6 e il 7 giugno 2019 aveva ucciso con un colpo di pistola Ion Stavila, un 25 enne moldavo che, insieme a due complici, stava rubando nella tabaccheria e bar Fast & Furious di sua proprietà. Il processo si aprirà il 1º febbraio davanti al gup Antonio Borretta quando orami saranno trascorsi quasi 5 anni dall’episodio.
Sostanzialmente non cambia nulla: Iachi Bonvin dovrà difendersi dall'accusa di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa. Questo fu il primo caso in Italia dall'entrata in vigore della nuova legge sulla legittima difesa.

Il tabaccaio Iachi Bonvin, in Tribunale ad Ivrea dietro alla sua legale, l'avvocato Sara Rore Lazzaro


Ma come mai ci sono volute due chiusure indagini?
Perché in un primo momento (settembre 2021) risultavano indagate anche altre due persone che quella notte avevano partecipato insieme alla vittima al furto presso la tabaccheria di Pavone: Viorel Loghin, 27 anni, moldavo pure lui, in un primo momento irreperibile e un altro complice, Ion Barbu.
Ad entrambi la Procura contestava il furto aggravato in concorso alla tabaccheria di Pavone e di aver rubato il giorno prima a Ivrea il furgone utilizzato per il colpo. La posizione di Barbu è stata stralciata; idem, ma solo recentemente, per Loghin accusato, insieme a Barbu, di furto di schedine gratta e vinci oltre a denaro contante la notte del 24 maggio 2019 al bar tabaccheria Jolly a Ivrea. Tra la prima e la seconda richiesta di rinvio a giudizio ci sono voluti due anni ancora perché la polizia di Ivrea avrebbe dovuto notificare l’atto a Loghin, in Francia, ma nel frattempo è subentrata la riforma Cartabia che presuppone vi sia una querela di furto, atto mai arrivato a palazzo di giustizia a Ivrea.

E’ stata comunque un'indagine lunga caratterizzata da perizie balistiche affidate a consulenti: per il perito della Procura, quella notte, il tabaccaio sparò dal balcone di casa; per quello della difesa, invece, il colpo mortale partito dalla pistola Taurus 3.57 magnum era stato esploso al piano terra quando il tabaccaio si trovò di fronte al ladro.

La tabaccheria di via Torino 2 a Pavone Canavese

I difensori del tabaccaio, gli avvocati Sara Rore Lazzaro e Mauro Ronco sono comunque sereni e dicono: "Il nostro assistito affronterà l'udienza preliminare con serenità perché già nel corso delle indagini aveva chiarito la propria posizione. La richiesta di rinvio a giudizio è un atto prudenziale della Procura e la contestazione di un eccesso colposo di legittima difesa lascia aperta ogni possibilità difensiva, confidiamo in un esito favorevole del processo".

Iachi Bonvin si era sottoposto la prima volta all'interrogatorio in Procura davanti all'allora procuratore capo Giuseppe Ferrando raccontando di aver sparato prima in aria dal balcone quando aveva sentito scattare l’allarme, poi davanti alla porta di casa, per paura, quando si era trovato di fronte a delle ombre che gli venivano incontro.

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