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Cronaca

Adescava bambine al parco giochi: a processo un cinquantenne di Ciriè

A chiamare i carabinieri erano stati i genitori e l'uomo era stato presto identificato grazie alle videocamere di sorveglianza

Adescava bambine al parco giochi: a processo un cinquantenne di Ciriè

Parco Giochi, foto d'archivio

Martedì prossimo, si aprirà il processo presso il tribunale di Ivrea nei confronti di un cinquantenne residente nel Ciriacese, dipendente di un'azienda di velivoli, accusato di corruzione su minori di 14 anni. I fatti risalgono allo scorso settembre, quando l'uomo si fermò con la sua automobile nei pressi di un parco giochi situato nella zona di Spinerano, tra Ciriè e San Carlo Canavese.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il cinquantenne avrebbe aperto la portiera dell'auto per attirare l'attenzione di due bambine che stavano giocando nel parco. In seguito, avrebbe iniziato a toccarsi i genitali.

Le due minorenni, spaventate, scapparono dai loro genitori, che si trovavano in un'altra parte dell'area giochi. Quando l'uomo si accorse che le bambine non erano sole, richiuse immediatamente la portiera dell'auto e si allontanò velocemente, presumibilmente pensando di averla fatta franca.

Tuttavia, i genitori delle due minori reagirono prontamente segnalando i fatti ai carabinieri di Ciriè.

Gli investigatori, in poche ore, acquisirono tutti i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona tra Ciriè e San Carlo Canavese. Grazie ai fotogrammi ripresi, riuscirono a identificare il veicolo del cinquantenne e a indagare sul suo coinvolgimento.

Successivamente, i carabinieri effettuarono una perquisizione presso l'abitazione dell'uomo, che è sposato e ha una famiglia. Alla vista dei militari, il cinquantenne tentò persino di nascondere un computer, ma l'apparecchio fu sequestrato dagli investigatori. L'analisi dei contenuti del computer potrebbe portare le indagini su nuove direzioni, ma questo aspetto verrà affrontato in aula.

I PRECEDENTI

Non è la prima volta che i carabinieri di Ciriè si trovano ad affrontare un caso di violenza su minori. Solo alcuni mesi fa, grazie alla denuncia dei genitori di una minorenne, sono riusciti ad identificare e arrestare un trentenne lombardo senza precedenti penali. L'uomo adescava le giovani vittime attraverso il web, fingendosi un coetaneo, e chiedeva loro foto compromettenti, minacciando poi di diffonderle su Internet.

Il processo che inizierà martedì rappresenta un altro importante passo nella lotta contro la corruzione su minori. Le autorità competenti devono assicurarsi che giustizia sia fatta e che coloro che commettono tali reati vengano puniti con severità, per proteggere i più vulnerabili nella nostra società.

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