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Il caso

La chiesa vuole mandarlo via e ora Valerio rischia di finire per strada

La versione della Parrocchia: "Può stare qui fino a quando non trova un'altra soluzione"

La chiesa vuole mandarlo via e ora Gianni rischia di finire per strada

La storia di Valerio Bonomo è una storia sfortunata, immensamente sfortunata.

Fino a qualche anno fa tutto adava bene: aveva una tabaccheria al Villaggio Olimpia a Settimo, una vita normale e tutto procedeva per il verso giusto.

Nulla di eclatante ma Gianni aveva quanto necessario per vivere.

Poi, qualche anno fa una serie di sfortune: una truffa, poi l’aggressione e ora Valerio si ritrova con una flebite, le stampelle e rischia di finire sotto un ponte.

Gianni Bonomo

Valerio ha vinto le cause che l’hanno visto protagonista ma non è mai riuscito ad avere un minimo di indennizzo. Uno dei suoi aggressori è stato condannato, l’altro è scappato all’estero.

Noi, qualche giorno fa, abbiamo ascoltato il suo grido di dolore nella speranza che questo “megafono” possa smuovere qualche coscienza e gli dia una mano.

Purtroppo - racconta - ho subito una truffa qualche anno fa e non lavoro dal 2018. Sono finito senza casa, con debiti, mutuo, non avendo più lavoro e nessuna entrata è diventato tutto complicato”.

Poco dopo la truffa e la chiusura della tabaccheria arriva il primo aiuto. 

Nel 2018 tramite Don Claudio sono riuscito a parlare con l’ex sindaco De Zuanne, - continua - e ho trovato una sistemazione. Sono entrato in una casa in via Sottoripa, sotto le scuole, dove una volta c’era il custode. Mi hanno fatto il contratto a nome mio di luce, gas, riscaldamento. All’inizio sono riuscito a pagare un po’, prendevo 500 euro di reddito di cittadinanza. Dopo 6 mesi si è presentato il Sindaco dicendo che c’era posto anche per un’altra persona e così lì per un po’ abbiamo vissuto in due anche se ho sempre pagato solo io. Sono entrato a giugno 2018, sono stato lì 4 anni”.

La “pacchia”, però, dura poco. “Ci hanno staccato il gas nel 2021, - continua - così io mi scaldavo con la stufetta elettrica, abbiamo speso 1700 euro e l’accendevo solo di notte, di giorno stavo con la giacca. Ho chiesto la dilazione, ho pagato qualcosa ma poi non ce l’ho più fatta. Oltre a quello sono rimasto nei guai con il mutuo, molte ingiunzioni, banche… In certe occasioni non avevo neanche i soldi per compare da mangiare. A fine anno ho provato ad aderire alle legge salva suicidi ma non è bastato”.

Qualche mese fa, infatti, Valerio ha dovuto cambiare casa. 

A fine luglio - racconta - ho portato tutte le mie cose in un garage, pago una cinquantina di euro di affito al mese per quello spazio. Dal 16 luglio , infatti, sono nel monolocale della parrocchia, ho il comodato d’uso, il Comune dice che non ha case. A fine dicembre sarei dovuto andare via, il problema è: dove vado? A Volpiano c’è stato il bando per le case popolari ma nessuno me l’ha detto, né l’assistente sociale né altri. Nessuno mi ha aiutato, mi ha detto niente, non sono riuscito a farlo anche perché si poteva fare solo con la modalità digitale e io non ho il computer. C’era il bando in cartaceo a Leinì, l’altro ieri ho ricevuto una chiamata da un signore e mi hanno avvertito che sono uscite le graduatorie provvisorie su Leinì, risulto 26esimo. Io la residenza, però, ce l’ho ancora in via Sottoripa e a Leinì danno la precedenza ai residenti in città”. 

Il 5 dicembre Valerio Bonomo ha compiuto 60 anni. 

Sono disoccupato, - prosegue - iscritto alle liste di collocamento ma non mi ha mai chiamato nessuno. Tra poco non saprò più dove andare a dormire, il Comune di Volpiano mi dice che case non ce ne sono. A Leinì hanno prima diritto i residenti. La parrocchia, però, mi ha detto che avrebbe bisogno di questo monolocale, mi hanno prorogato il comodato d’uso fino al 31 gennaio e ora sono ancora qui. Don Marco si è trovato con l’assistente sociale, il sindaco e l’assessore per arrivare ad una soluzione. Stanno cercando un affittacamere”.

E qui però salta fuori un altro problema... 

“Ce n’era uno da 30 euro al giorno ma io come faccio a pagare? - conclude - Per mangiare come faccio? Io prendo 430 euro di reddito. 100 euro al mese avrei dovuto darli alla chiesa per le spese. Ho 55 euro al mese per il garage, con il reddito puoi prelevare solo 100 euro al mese in contanti, come faccio?  Appena si libera un affittacamere devo andarmene, ovunque sia. Io non so neanche come andarci, ho la stampella. Ho capito che dopo 42 anni sono diventato scomodo per il Comune di Volpiano. Dicono che non vado per strada, mi mandano da un affittacamere ma dopo 20 giorni finisco i soldi e dove finisco? Dove vado? Cosa faccio in una situazione simile? Finisco nei dormitori, l’assistente sociale mi ha fatto capire che il Comune non può provvedere. Io dal 1980 ho sempre contribuito a Volpiano ora invece mi ritrovo così, così si muore. Tanti al mio posto si sarebbero già buttati da un ponte”. 

La replica della Chiesa

don Marco Ghiazza, parroco di Volpiano

Poco dopo la pubblicazione dell'articolo siamo stati raggiunti al telefono da don Marco Ghiazza, Parroco di Volpiano che ha voluto precisare quanto segue: "Non è vero che vogliamo mandarlo via, anzi, ci siamo impegnati per trovare uno spazio per Valerio ma già dall'inizio era stato detto che questo sarebbe stato un appartamento di appoggio. Come quando ospiti un amico per un po' sul divano, può restare fino a quando non trova un'altra sistemazione. Non c'è nessuna fretta, quindi, di mandare via Valerio, altrimenti avremmo già agito a fine 2022 visto che con il Comune si era detto che sarebbe rimasto fino al 31 dicembre. Ora si sta cercando una soluzione alternativa".

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