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Cronaca
04 Febbraio 2023 - 00:05
Controlli della guardia di finanza
L'Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), che si occupa della gestione del più grande fiume italiano, finisce nel mirino della Procura e della Guardia di finanza di Parma, città dove ha sede l'ente strumentale delle Regioni Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte.
Mercoledì scorso sono scattate una serie di perquisizioni e sequestri a Parma, Reggio Emilia e Cremona, negli uffici di Aipo e di una impresa edile della città ducale, e sono cinque le persone indagate dai magistrati per le ipotesi di reato di corruzione e peculato.
L'accusa di corruzione riguarda il direttore dell'Aipo, Meuccio Berselli, un altro dirigente dell'Agenzia interregionale per il fiume Po, il rappresentante legale dell'azienda edile di Parma e due sue dipendenti.
L'ipotesi di peculato invece è per il solo Berselli ed è legata al presunto utilizzo da parte sua, a fini personali, di una vettura dell'Autorità di bacino del Po (Abdpo), del quale era segretario, prima di diventare direttore dell'Aipo nel luglio 2022.
L'inchiesta è partita lo scorso anno proprio prendendo spunto dall'uso dell'auto di servizio da parte di Berselli, che secondo gli investigatori veniva utilizzata anche per le vacanze e altre attività extra lavorative.
Poi, nel gennaio 2023, i finanzieri hanno monitorato un incontro fra il direttore dell'Aipo e l'imprenditore edile durante il quale ci sarebbe stato lo scambio di una busta, con dentro tremila euro in contanti.
Busta che sarebbe la stessa ritrovata in un borsone, a casa di Berselli. Un altro passaggio di buste sarebbe stato osservato, sempre dalle fiamme gialle, tra lo stesso imprenditore, una sua dipendente e un altro dirigente di Aipo, e prima ancora gli investigatori avevano intercettato uno scambio simile avvenuto nel piazzale antistante la sede dell'impresa con la partecipazione dell'altra dipendente indagata.
Secondo i finanzieri di Parma sarebbero diversi gli episodi di corruzione che coinvolgono i due vertici di Aipo e la ditta edile, che sarebbe stata favorita per quanto riguarda affidamenti diretti ed appalti su lavori inerenti alla pulizia degli argini del Po, al disboscamento per migliorare lo scorrere del fiume e ad interventi di cementificazione.
A casa dell'altro dirigente di Aipo, i finanzieri di Parma hanno ritrovato diverse buste con all'interno somme dai 1.000 ai 3.000 euro, per un totale di 23mila euro.
"E' una indagine preliminare e noi siamo assolutamente il più collaborativi possibile, com'è giusto che sia, con la Procura e con la magistratura", ha detto Meuccio Berselli al Tgr Emilia-Romagna.
"Abbiamo fornito alla Guardia di finanza tutta la documentazione che è stata richiesta, sia per l'utilizzo delle autovetture sia per gli affidamenti", ha aggiunto.
Nell'ultimo periodo Aipo è stata impegnata, in particolare, su due fronti: la gravissima crisi di siccità che ha investito in estate il Po (che continua tutt'ora, con il grande fiume ai minimi storici mensili) e i progetti finanziati con i fondi del Pnrr.
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