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Cronaca
10 Novembre 2022 - 21:41
Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano ha eseguito misure cautelari, nell'ambito di un'inchiesta della Dda milanese, a carico di 42 persone, italiani, spagnoli e albanesi, tra cui uno con precedenti per associazione mafiosa, per traffico internazionale di droga. Sarebbero state movimentate, dalla Spagna verso la Lombardia, oltre sei tonnellate di marijuana e hashish tra il 2019 ed il 2021. Sequestrata quasi mezza tonnellata di droga, oltre a mille ricariche per sigarette elettroniche a base di cannabinoidi. Gli incassi illeciti venivano trasferiti anche col sistema della cosiddetta 'hawala'.
Nell'inchiesta dei pm Rosario Ferracane e Sara Ombra, con ordinanza del gip Massimo Baraldo, per 6 persone destinatarie della misura è in corso di esecuzione una "specifico mandato di arresto Europeo in Spagna ed Olanda", con il supporto di Eurojust ed Europol. Le indagini della Gdf, "con l'ausilio tecnico del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.)", hanno ricostruito "l'operatività di due distinte associazioni criminali transnazionali, in grado di movimentare" oltre sei tonnellate di droga.
Accertato nelle indagini "l'utilizzo di vaste, capillari e articolate reti logistiche di approvvigionamento, trasporto, stoccaggio e distribuzione" della droga "realizzate attraverso la costituzione di plurime società di comodo ed il ricorso a numerose spedizioni di copertura".
Poi, l'uso "di apparati smart-phone dotati di sofisticate applicazioni per la trasmissione criptata delle comunicazioni". E il ricorso "ad un sistema di trasferimento dei proventi del traffico di droga estraneo ai tradizionali circuiti finanziari, basato su meccanismi di compensazione informale delle partite di denaro (cosiddetti hawala o fei chi'en)".
Perquisizioni in tutta Italia e con riferimento a Milano sono impiegate unità cinofile antidroga della Guardia di Finanza e del Corpo della Polizia Locale di Milano.
Negli atti e, in particolare, nelle conversazioni intercettate nell'inchiesta su un vasto traffico di droga tra Spagna e Italia si parla, da quanto si è appreso, anche di una persona vicina a Sfera Ebbasta, il noto trapper 29enne, e di un'altra che cura gli interessi di Izi, altro rapper 27enne. Entrambi non sono indagati. Dalle carte dell'inchiesta emergono due riferimenti nelle conversazioni in cui degli indagati parlano di una persona vicina a Sfera Ebbasta, come possibile 'cliente', e di un'altra che cura gli interessi di Izi. Stando a quanto precisato, però, si tratta di riferimenti 'de relato', contenuti nell'ordinanza cautelare, ed entrambi gli artisti non sono indagati
Come si legge nell'ordinanza del gip di Milano Massimo Baraldo, in una conversazione intercettata a bordo di un'auto tra uno degli indagati e un minore, del 6 giugno del 2020, il primo raccontava al secondo "di aver avuto come cliente" tale "Tano", legato "al rapper Sfera Ebbasta", e sosteneva pure che Tano "gli era debitore della somma di 2mila euro per una precedente fornitura". In più, sosteneva ancora che lui riforniva "attualmente anche un altro rapper", ossia Izi, "conosciuto grazie al manager di quest'ultimo che era un suo cliente abituale". Entrambi i noti artisti non sono indagati nell'inchiesta.
Il rapper Izi
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