La Francia respinge migranti minorenni, violando il trattato di Dublino. E' l'accusa che arriva dal Viminale ma anche dai sindaci dall'alta valle di Susa. E' l'ultimo capitolo sulla tensione alla frontiera nella zona del Monginevro. Intanto, matura l'ipotesi di rendere fisso il pasto di polizia a Claviere e la settimana prossima l'ambasciatore di Parigi è atteso al Viminale. L'intenzione è di chiedere alla Francia maggiori controlli, un'identificazione certa dei migranti che vorrebbe respingere, massima attenzione per la tutela dei minori, nessuna procedura sbrigativa. Fonti del Viminale parlano di "un tentativo" di rimandare in Italia dei ragazzi, ma i sindaci e le associazioni umanitarie della zona affermano che la pratica va avanti da tempo. L'episodio in questione risale al 18 ottobre scorso, quando la Gendarmerie avrebbe provato a respingere dei minori e sarebbe stata bloccata dalle autorità italiane. "Chissà se Pierre Moscovici sarà scioccato anche per questo, oppure il commissario Ue riserva il suo turbamento solo per una giusta battaglia come quella del sindaco di Lodi", ironizza il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Quello che sta emergendo a Claviere - aggiunge - ci conferma che, anche in materia di diritti umani, nessuno può permettersi di dare lezioni all'Italia". I dati della Croce Rossa parlano di 21 minori respinti dall'inizio dell'anno, alla frontiera del Monginevro e intercettati dai presidi ad Oulx e Bardonecchia. "Purtroppo non è una novità. Basta venire alla stazione di Oulx per accorgersene", commenta il sindaco di Oulx e responsabile del Con.I.S.A. (Consorzio intercomunale socio assistenziale) Paolo De Marchis. "A Beaulard li ho incontrati io stesso: tre ragazzi, di cui uno sotto i 18 anni, mi hanno raccontato di essere stati scaricati all'uscita dell'autostrada". Gli avvocati dell'Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione), aggiungono un altro pezzo alla vicenda: alcuni giovani migranti, in Valle di Susa, hanno raccontato che i gendarmi hanno falsificato la loro data di nascita sui fogli di respingimento. Una 'pratica' che era già stata documentata da alcune associazioni francesi a seguito di un'attività di monitoraggio a Ventimiglia. "Ci piacerebbe incontrare il ministro Salvini per discutere anche della questione umanitaria", spiega De Marchis. Da venerdì, invece, su disposizione del Viminale, al confine tra Italia e Francia c'è un presidio fisso di polizia. Una decisione presa a seguito degli episodi di sconfinamento su cui indaga la Procura di Torino. Un modo per controllare l'operato dei 'cugini francesi' e il bilancio, ad oggi, è di 21 respingimenti.
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