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CHIVASSO. L’addio commosso a Benoninno Baroni

CHIVASSO. L’addio commosso a Benoninno Baroni

Un momento del funerale... il figlio Alessio saluta il Papà

Oggi 8 aprile, presso il Duomo di Chivasso, c’è stato l’ultimo saluto a Benoninno Baroni, detto “Nillo”. Un passato da calciatore e poi da amatissimo dirigente, direttore sportivo e presidente della Pianese. Oggi a salutarlo c’erano tanti dei suoi ragazzi di allora e una vasta rappresentanza di società calcistiche, tutte persone per cui lui, ancora oggi, è “Baroni” oppure “Presidente”. Ma anche tanti amici e i soci della sua associazione culturale “La Via della Conoscenza”, oltre alla famiglia e a quelli che gli hanno voluto e gli vogliono bene. Un funerale durante il quale il figlio Alessio ha voluto raccontare un po’ suo Papà… in maniera seria, ma anche un po’ scherzosa, come avrebbe voluto Nillo.Ovunque lo abbiate conosciuto sicuramente avrete scoperto benissimo da soli molte sfaccettature del suo carattere: forte, duro, polemico, testone, sicuro, fiero, socievole, ironico, disponibile, protettivo. Papà è tutto questo! Tra l’altro testone è la parola che ripeto di più in questi giorni, quando penso a lui. Come compagno di calcio mi dite tutti che è unico; come dirigente e come primo tifoso è uno che si sente anche dagli spalti quasi come sia in campo lui al posto tuo; come presidente della Pianese cerca di insegnare attraverso il calcio il rispetto del gruppo, perché un gruppo è come dovrebbe essere questa nostra società che spesso se lo dimentica: ci si supporta e sopporta, si discute e si fa pace, ci si confronta, ci si spalleggia, aiuta e ci si sorregge nei momenti meno facili. Papà ha davvero aiutato, umanamente ed emotivamente, diversi dei suoi ragazzi e amici, e sono tutti vivi nei suoi ricordi e spesso ne parla… ed ognuno di voi ha un ricordo di un momento con Baroni, come ognuno di voi sa che quando è ora di stare vicino o dare una mano... lui c’è! Dopo il calcio l’altra sua seconda passione di una vita: i funghi e i boschi, in cui ha dato il meglio della sua parte assurdamente competitiva e creativa. Infine, da più di cinque anni, ha deciso di intraprendere un lavoro su di sé attraverso alcune discipline olistiche, ma non solo per lui... perché appena scopre di avere un’energia attiva la usa per aiutare gli altri, e per riuscirci ha iniziato a studiare davvero tanto e mi ha sorpreso. Anche negli ultimi anni quello che ha fatto lo ha usato, in parte, per qualcun altro e voglio pensare che il suo cammino con noi sia finito qui perché, forse, è stato reputato pronto per fare un passo successivo. Ho cercato di parlare al presente parlando di lui perché so che in questo momento il ricordo che ognuno di voi ha di Papà è vivo... e lui è qui con noi, in qualsiasi senso voi vogliate o crediate… lui è qui. Papà è felice e vi ringrazia di avervi conosciuto, di averlo (ironicamente) sopportato e, soprattutto, di avergli voluto bene. Io vi ringrazio di esserci e Mamma vi ringrazia perché vi sente tutti, e in questi giorni le siete stati tanto vicino... e scusatemi se dopo la cerimonia ve la porterò subito via senza farvela salutare, ma il momento è già molto difficile… il mio saluto e il mio grazie saranno anche da parte sua. A te Papà, voglio dire ancora che l’altra sera, insieme, io e lei, che ti ha amato e ti ama proprio così tanto, abbiamo capito forse la tua scelta… quindi stai tranquillo, ci sono io… e non sono solo come vedi… ed io … io ti perdono. - Io sono l’unico che ti chiama Papà - TESTONE”.
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