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28 Luglio 2020 - 18:35
C’è anche la firma di un chivassese “doc” nella brillante operazione che a Parma, la scorsa settimana, ha portato all’arresto di dodici persone e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre trentasette, per spaccio di sostanze stupefacenti.
Roberto Riva Cambrino, di Chivasso, al comando della Polizia Municipale di Parma, ha guidato l’indagine che ha visto impegnati polizia giudiziaria, municipale e carabinieri del nucleo investigativo.
Dell’inchiesta hanno parlato giornali e tv nazionali.
Lo scambio di droga avveniva in un bar di borgo Gallo, in centro città, e il locale è stato chiuso per dodici mesi.
Misura penale che viene presa per la prima volta a Parma dal Gip Mattia Fiorentini.
I numeri dell’operazione sono impressionanti.
L’indagine è durata nove mesi ed ha visto intercettazioni ambientali oltre a riprese da telecamere di sicurezza a testimonianza di oltre ottocento cessioni di vari tipi di droga.
In particolare, è stato notato un forte consumo di sostanze stupefacenti, per lo più cannabis, hashish o marijuana, ma anche eroina, cocaina e crack.
Cinquanta i giovani fermati subito dopo l’acquisto dello stupefacente.
I titolari dell’attività commerciale non sono risultati coinvolti nell’attività di spaccio ma dalle intercettazioni ambientali avrebbero consentito di consumare all’interno dei locali la droga appena acquistata in strada.
Altro aspetto di interesse investigativo è dato dal fatto che gli spacciatori, numerosi e di diverse nazionalità (italiani, africani ma anche un brasiliano), benché suddivisi in piccoli gruppi, avevano intrecciato una sorta di rete collaborativa tra loro. Un vero e proprio market dello spaccio per rifornire i clienti, per lo più giovani e giovanissimi, dai 20 ai 30 anni, anche qualche minorenne.
Chiedevano ogni tipo di sostanza e la rete di spacciatori in pochi secondi soddisfaceva ogni richiesta.
“Abbiamo attivato immediatamente il nostro nucleo investigativo e il sistema di videosorveglianza già presente in loco - ha spiegato in conferenza stampa Roberto Riva Cambrino -. In questi nove mesi abbiamo svolto servizio di pedinamenti, sorveglianza, documentazione, anche con la posa di strumentazioni dentro il bar per la registrazione di video ed audio. Quest’operazione è costata, se così si può dire, 11.000 ore di lavoro del mio personale. Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto e della sintonia tra tutte le forze dell’ordine”.
Prima di essere trasferito a Parma, il chivassese Roberto Riva Cambrino guidava il comando di Vercelli.
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