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CHIVASSO. E’ aperto “Atiq Express”: è un continuo via vai di amici

Il sogno si è realizzato. E come tutti i sogni ha avuto un dolce risveglio.
Dalle 8 di venerdì mattina, in via Torino 54, dove c’era lo storico negozio di musica “Joey’s”, ora c’è “Atiq Express”. Il sogno di Atiq, il ragazzo delle rose che tutti a Chivasso conoscono per i suoi modi gentili, la simpatia e la grande umanità che lo contraddistinguono, è un piccolo market dove si può trovare di tutto: dalla frutta fresca alle bottiglie di vino, dal pane “carasau” ai detersivi, dai piatti di carta agli yogurt. Ci sono persino le pile e le cover per i telefoni cellulari là, dietro il bancone.
Nel piccolo mondo di Atiq dal giorno dell’apertura è un continuo via vai di gente, amici, semplici conoscenti e curiosi che passano per una spesa veloce o per un saluto rapido a questo ragazzo di 29 anni, originario del Bangladesh ma chivassese d’adozione da almeno dieci anni.
Atiqur Rahman è il titolare del nuovo mini-market dell’isola pedonale di via Torino.
Sono già passati in tanti, li ringrazio tutti” spiega Atiq, voce bassa e tanta gratitudine nel cuore nei confronti della comunità chivassese che l’ha praticamente adottato.
Dalle rose vendute sotto i portici di via Torino, in piazza, nei bar, tutti i giorni e tutte le sere, di strada ne ha fatta questo giovane marito e padre - il primogenito Taimur è nato da mamma Tamanna il 26 marzo all’ospedale Sant’Anna di Torino - venuto dall’oriente e innamoratosi dei nocciolini, della gente e anche del clima di questa nostra città.
E dire che Atiq ne ha vissute un po’ di tutti i colori a Chivasso. Solo qualche anno fa, la notte di Capodanno, venne aggredito da un gruppo di teppistelli sotto i portici di via Torino: in cinque, gli spaccarono il naso ma il dottor Libero Tubino glielo sistemò. Mentre le migliaia di testimonianze d’affetto ricevute dai chivassesi gli aggiustarono cuore, spirito e umore.
Mazzo di rose rosse in mano, scarpe da ginnastica, bicicletta, Atiq riprese presto la vita di sempre. Fino ad innamorarsi perdutamente di questa città. E di suggellare un’unione più forte persino di questi strani giorni del 2020...
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