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CHIVASSO. Wastend! Perchè manifestiamo?

CHIVASSO. Wastend! Perchè manifestiamo?
Oltre 500 persone hanno partecipato oggi, a Chivasso, alla protesta contro il progetto di ampliamento della discarica di Regione Pozzo e di apertura di nuove discariche e cave. I manifestanti hanno sfilato in corteo per le vie del centro guidati dalle associazioni ambientaliste e dalla Coldiretti. "Il Chivassese - spiegano gli ambientalisti - sono sovraccarichi di pericoli ambientali. Siamo contro il progetto Wastend, che oltre ad un impianto di riciclo comprende una nuova discarica da 787 mila metri cubi di rifiuti, al confine tra Chivasso e Montanaro".

Le ragioni della protesta

Oggi 24 ottobre 2015 manifestiamo contro il progetto Wastend, che oltre a un impianto di riciclo comprende una nuova discarica da 787.000 metri cubi di rifiuti al confine fra Chivasso e Montanaro, in mezzo a case, attività artigianali/industriali ed agricole. Dove ci sono già quattro discariche per complessivi quattro milione di metri cubi. Quattro “colline” che arrivano a 30 metri di altezza. L’attività di discarica dura da oltre trent’anni, e si protrarrà per altri decenni, tenendo conto che alla vita di una discarica attiva si aggiungono 30 anni di monitoraggio post chiusura. Ci opponiamo alla nuova discarica perché il territorio attorno all’area è così compromesso che la Giunta Provinciale già nel 2008 e il Consiglio comunale chivassese nel 2010 stabilirono che non dovesse venirvi portato nemmeno un altro metro cubo di rifiuti in più. Nell’area discariche in questi anni è accaduto di tutto: incendi nel 2002, 2003, 2008, 2014 inquinamento delle falde acquifere di ammoniaca, manganese e nichel: la bonifica se va bene finirà nel 2023, e per ora non sta affatto dando i risultati attesi, come hanno rilevato Città Metropolitana e Arpa. una puzza persistente ed a volte insopportabile aumento esponenziale delle forme tumorali nel chivassese animali nati con menomazioni ed altre ancora Nel 2011 sono stati sversati in discarica rifiuti provenienti dall’area da bonificare dell’ex Sisas di Pioltello Rodano: una tipologia di materiali non compresa nell’autorizzazione, tanto che la magistratura ha avviato un processo per gestione illecita di rifiuti. Il prezzo di mercato delle abitazioni zona è crollato: le case non valgono più nulla, sono invendibili, nessuno vuole venire ad abitare in zona. Paradossalmente il progetto Wastend è sostenuto da un sindaco che venti anni fa, come consigliere comunale dei “Verdi”, si batteva contro la discarica e portava provocatoriamente i sacchi di immondizia nella sala del consiglio comunale. Un sindaco che oggi diffonde speranze infondate promettendo di chiudere la "Chivasso 0", dove viene portato il rifiuto urbano del Bacino 16: in realtà non ha diritto di farlo perché la legge consente al gestore di tenere aperta la discarica fino a esaurimento della volumetria autorizzata e quindi per chissà quanti anni. Chivasso e il chivassese sono sovraccarichi di pericoli ambientali: lo stabilimento chimico Rivoira, la centrale Edipower, il deposito Esso, la copertura in eternit dell’ex stabilimento Lancia. Tutti insediamenti non adatti ad un territorio posto fra il Po e il torrente Orco e che ha subito le disastrose alluvioni del 1994 e nel 2000. Vicino a Chivasso e Montanaro ci sono altri carichi ambientali, dalla cava Borra ancora da bonificare alla discarica di Torrazza autorizzata, dalla cava Cogefa tra Rondissone e Torrazza, destinata a ricevere lo smarino della Valsusa, al deposito nucleare di Saluggia. Per tutte queste ragioni chiediamo che Città Metropolitana, Arpa e Comune di Chivasso, coerentemente con le pronunce del 2008 e del 2010, dicano no alla nuova discarica nella conferenza dei servizi del 4 novembre a Torino e in ogni altra sede e circostanza. Per essere informato sugli sviluppi della vicenda e della situazione ambientale del chivassese, per iniziative varie e legali scrivi a no_smarino@libero.it. Gli organizzatori: Associazione Terrasana Circolo Legambiente di Chivasso Coldiretti di Chivasso Restiamo Sani di Montanaro
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