Alla fine si son stufati di andare tutti i giorni a studiare al lago e vedersi circondati dall’immondizia. Così due giovani studenti di Ivrea sono andati al supermercato, han comparato qualche sacco nero per i rifiuti e si sono messi a raccoglierli tutti, setacciando la zona intorno alla piattaforma al Sirio. Chiusi i sacconi colmi, li han lasciati lì, mercoledì scorso, legandoci un messaggio, su un foglio di carta, diretto al comune: “noi abbiamo fatto il nostro, ora tocca a voi”. Luca Quattrocchi e Fabrizio Vino hanno dato, così, il loro contributo all’ambiente. Senza una lamentela, senza bussare alle porte del Municipio. Un gesto disinteressato solo dettato dal desiderio di poter studiare, in santa pace, in un ambiente pulito ed ordinato, godendosi il bel sole estivo a due passi da casa. Ed è questo l’atteggiamento che vorrebbero trovare nell’amministrazione comunale: non uno scoraggiamento rispetto ai tanti sporcaccioni che continuano a gettare lattine e cartacce incuranti di quest’angolo magico di Canavese, ma caparbietà e risolutezza altrettanto alla pari della maleducazione, solo così, del resto, la si può combattere. “Cari Amministratori del Comune di Chiaverano - ha aggiunto, in un messaggio diramato anche su facebook, Luca Quattrocchi - ho 24 anni, e da circa un mese vado quotidianamente a studiare al Lago Sirio, esattamente dove c'è la piattaforma che, come saprete, rappresenta un luogo di incontro di molti giovani e famiglie. I primi giorni la situazione dei rifiuti era abbastanza accettabile, solo qualche maleducato non rispettava le regole di senso civico non buttando la spazzatura negli appositi spazi. Tuttavia i giorni passavano e vedevo i cestini riempirsi sempre di più: ho pensato che prima o poi qualcuno sarebbe passato a svuotarli, fino a che i cestini si sono riempiti definitivamente e le persone hanno incominciato ad appoggiare i rifiuti ai piedi di essi. Il mio pensiero è stato che ovviamente essendo finito lo spazio adibito ai rifiuti, qualche addetto sarebbe passato a raccoglierli. Ma i giorni continuavano a passare e i rifiuti per terra aumentavano e il mio disprezzo per quello che stava succedendo aumentava in maniera direttamente proporzionale al crescere di quei rifiuti. A volte le persone non hanno senso civico ma in questo caso effettivamente non vi era neanche la possibilità di buttare i rifiuti negli appositi spazi.E' nata in me una sensazione di disagio: studiare su un tavolino all'aperto, in un posto idilliaco come è il lago Sirio, a 20 cm da una montagna di bottiglie di birra, cicche di sigarette e cartoni di pizza abbandonati a se stessi; alzavo la testa e vedevo altri 5 mucchi del genere, i cestini quasi non si vedevano più”. Mercoledì 5 luglio i due ragazzi, parcheggiato il motorino, han fatto pulizia. Non hanno risparmiato un rimprovero all’ente locale, quindi. “Nei giorni scorsi - ricordano - qualcuno era passato a tagliare l’erba ma non curandosi della montagna di rifiuti. Ci siamo domandati: ma perché tagliare l'erba e non pensano ai rifiuti? Indignati e stanchi abbiamo deciso di scendere al supermercato più vicino per comprare di tasca nostra sacchi della spazzatura e guanti e ci siamo messi con calma a raccogliere tutti i rifiuti accumulati in più di un mese. A fine lavoro ci siamo chiesti come fosse possibile che un Comune non riesca a risolvere una situazione che due ragazzi hanno risolto in 50 minuti di lavoro, una situazione ormai diventata insostenibile per chi ama vivere quel posto”.
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