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03 Settembre 2020 - 17:22
Dionigi Bartoli, 51 anni, imprenditore nel settore della ristorazione, commerciante, è il candidato a sindaco della lista “Viviamo Castellamonte”.
Perché ha deciso di candidarsi a Sindaco?
Castellamonte è una cittadina che mi ha dato molto e alla quale sono grato. Vederla deperire, spegnersi, perdere tutto il suo fascino è una cosa che mi fa tremendamente male. Io penso di poter lavorare per riportarla al posto che merita nel nostro amato Canavese.
Ha avuto precedenti esperienze in ambito politico-amministrativo?
No, pur essendo da sempre interessato al mio Comune, alle vicende che lo hanno segnato, alla sua attività non avevo ancora pensato di occuparmi di amministrazione. Ho per questo deciso di formare una squadra di gente esperta che potesse affiancare me ed i giovani componenti della lista per non partire impreparati.
In quale area politica si colloca la Sua lista?
Uno dei punti focali ed oserei dire “di forza” della nostra lista è proprio l’assenza totale di schieramento politico. Pur essendo stati contattati (oserei quasi dire “ammaliati”) da diverse forze politiche si è scelto all’unanimità di correre da soli, proprio per non rischiare, se le cose dovessero andare come auspichiamo, di risultare “affiliati” e quindi “succubi” di questo o quel partito, col pericolo di dover scontentare i concittadini a fronte di scelte operate dai politici che spesso non tengono conto delle loro esigenze.
Qual è stato il ruolo dei partiti nella scelta del programma e dei candidati?
Come detto, la politica non entrerà nella nostra amministrazione, per cui i partiti non avranno alcun ruolo.
Quali sono i principali obiettivi che vi ponete?
L’idea principale è quella del rilancio di Castellamonte attraverso importanti investimenti nel commercio, nella cultura, nel sociale, nei servizi, nello sport… Ma anche nei progetti, nelle idee e nei giovani…Vogliamo ridare un posto di primo piano alla nostra Città, non solo a livello locale.
Pensa che sia più difficile gestire un piccolo Comune, una cittadina come Castellamonte o una grande città? E perché?
Il discorso è complesso. Certo non si possono paragonare le difficoltà di gestione di Torino con quelle di Castellamonte o, ad esempio, Torre Canavese. E’ anche vero che grandi città dispongono di grandi risorse e quindi attraverso queste risorse si possono reclutare professionisti di elevato livello che svolgano compiti importanti alleviando così le “fatiche” degli amministratori. Per contro una città come Castellamonte ha grandi esigenze ma risorse limitate e quindi si è costretti a gestire con estrema parsimonia il denaro pubblico, non potendo contare sul supporto dei grandi professionisti assunti dalle grandi Città. Va però aggiunto che un piccolo Comune o una cittadina come Castellamonte hanno tra i loro residenti persone di grande valore: memorie storiche, giovani entusiasti, esperti di amministrazioni per diverse legislature. Io, puntando proprio su questo, ho raccolto un gruppo di persone che conoscono Castellamonte nel profondo. Sanno di cosa necessitano e cosa chiedono i cittadini per poter vivere al meglio la comunità e questo sicuramente aiuta la gestione.
C’è un Sindaco italiano o canavesano che rappresenti per Lei un modello al quale ispirarsi?
Beh, ci sono diversi Sindaci a livello nazionale per i quali nutro una discreta ammirazione, ma essendo legati a partiti politici non posso e non voglio seguirne le orme. A livello canavesano, inutile dirlo, mio fratello Sergio Bartoli sta ottenendo risultati inimmaginabili. Non lo dico io ma parlano i fatti. Averlo come esempio e come supporto mi sprona a fare del mio meglio.
Quali, sono a suo parere, i problemi principali di Castellamonte e come intendete risolverli?
A mio avviso Castellamonte sta perdendo l’entusiasmo. Le attività commerciali non hanno più quell’attrattiva che avevano un tempo. Questo perché non sono state spronate ed incentivate a tempo debito dalle varie amministrazioni che si sono succedute. La mia ricetta è ridare supporto al commercio, alle associazioni, agli enti. Tutto ciò che è locale deve rivivere e risplendere. La città rinascerà con nuova energia e voglia di emergere.
Quali sono i punti chiave del Vostro programma?
Il nostro punto chiave sono i castellamontesi e le loro esigenze. Noi dobbiamo metterci al loro servizio. Aiutare i giovani a farsi strada senza abbandonare la città, gli anziani a vivere serenamente la loro terza età nel paese in cui hanno passato una vita, i negozianti a trovare una clientela felice di fare i propri acquisti nei loro negozi e divenire loro stessi clienti entusiasti di vivere il commercio cittadino. Noi dobbiamo migliorare le strade, incentivare ad abbellire ogni angolo di Castellamonte, renderla sicura, a misura di residente e di turista. I nostri punti sono frutto di un’attenta analisi dei nostri candidati che, per giorni, si sono riuniti pensando a ciò di cui realmente necessita il paese ed i loro concittadini. Avrei decine di punti da citare, ma il più importante resta il “punto interrogativo”. E’ uno spazio vuoto che ogni residente può riempire con un consiglio, una proposta, un’idea. Il punto chiave del nostro programma è la soddisfazione dei residenti.
Castellamonte è conosciuta per le sue ceramiche. Quali sono i Vostri progetti a questo riguardo?
Castellamonte è conosciuta per le sue ceramiche. Noi vogliamo che sia MOLTO conosciuta, oserei dire conosciutissima. Puntiamo a farla diventare una eccellenza nazionale che richiami artisti, appassionati e curiosi da ogni parte del mondo. Abbiamo già imbastito una rete di contatti che ci permetterebbero di portare la fama della ceramica di Castellamonte a livelli mai visti prima. Ovviamente tutto ciò farebbe da “traino” anche per l’artigianato, le associazioni, gli enti locali… tutti potrebbero diventare attrazioni di gran livello se appoggiati alla ceramica.
Rispetto alle liste avversarie cosa crede che la Vostra offra in più?
La novità. Noi rappresentiamo il nuovo. Siamo volti nuovi legati a persone di esperienza e quindi siamo in grado di portare le energie dei giovani ascoltando i consigli “dei vecchi”. La maggior resa col minor margine di errore.
Quale sarà il Vostro primo intervento?
L’organizzazione e la riorganizzazione. Un controllo di ciò che bisogna fare per non sbagliare, una verifica delle cose che non funzionavano… e partire di slancio.
Vuole fare un appello al voto?
Assolutamente sì. Mi appello al buon senso dei miei concittadini. Mi appello a quelli che dicono: “ma di nuovo questi?”, a quelli che vogliono dare una possibilità ai giovani, a chi ha voglia di veder rinascere Castellamonte. Provateci, dateci fiducia e non ve ne pentirete. Perché Castellamonte siamo noi e tutti noi, insieme, “viviamo Castellamonte”.
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