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23 Dicembre 2013 - 11:05
Assolti tre su quattro imputati per l'operaio che rimase paralizzato in seguito ad un incidente sul lavoro nel marzo 2007 in via del Casino a Castellamonte per la posa del teleriscaldamento. Sono stati assolti i vertici del Consorzio Asa, alla sbarra con l'accusa di "inosservanza delle norme attinenti alla prevenzione degli infortuni sul lavoro" perchè "il fatto non costituisce reato", questa la formula utilizzata dal giudice Marianan Tiseo nella sentenza pronunciata giovedì scorso presso il Tribunale di Ivrea. Si tratta del direttore e legale rappresentante Emidio Filipponi, (difeso dagli Avvocati Pio Coda e Leo Davoli), il dirigente Bruno Adage (Avvocato Anetrini) ed il direttore tecnico Marco Morri (Avvocato Mencobello) che era il legale rappresentante della società Gm Impianti srl con sede a Settimo Torinese a cui erano stati subappaltati i lavori di saldatura e finitura delle tubazioni. E' stato condannato soltanto il responabile in materia di sicurezza dell'Asa Davide Ferrero (Avvocati Coda e Davoli) ad una pena di un anno di reclusione con sospensione condizionale e al pagamento delle spese processuali. Rosario D, operaio della Gm Impianti srl, specializzato come tubista saldatore, si stava occupando quel giorno della primavera 2007 delle operazioni di saldatura tra le tubazioni del teleriscaldamento quando venne investito dal crollo di un manufatto in cemento presente sul lato del passo carraio. La vittima, schiacciata all'altezza del bacino, era stata poi ricoverata nel reparto di rianimazione presso l'Ospedale San Giovanni Battista di Torino per diversi giorni, riportando lesioni gravissime. Secondo l'accusa Ferrero aveva omesso di vigilare sulle modalità di lavoro e di richiedere la messa in sicurezzzza delle pareti nonostante una profondità superiore ad 1,50 metri e nonostante infiltrazioni d'acqua tali da rendere pericoloso il terreno.
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